Masquerade, circolato in numerosi festival europei e non, premiato con importanti riconoscimenti e un consenso unanime di pubblico e critica, è stato il secondo incasso del 2012 in patria e il quinto film per biglietti venduti nella storia del cinema locale, divenendo così il maggior successo di Chang-min Choo, nonché una delle migliori produzioni sudcoreane degli ultimi anni.
Nel 1582, informato di una cospirazione ai suoi danni, Re Gwanghae ordina che sia trovato e condotto a palazzo un suo sosia e che di questa operazione non resti traccia nei suoi diari. Sfruttando l'effettivo vuoto di quindici giorni nei documenti storici alla base della vicenda, il regista mette in scena una sorta di Il principe e il povero orientale, sopperendo abilmente alla scarsa originalità del soggetto, già riferimento per Kagemusha (Akira Kurosawa, 1980) o I vestiti nuovi dell'imperatore (The Emperor New Clothes, Alan Taylor, 2001) e altri numerosi rifacimenti più o meno dichiarati. Choo ipotizza infatti la figura di un guitto commediante che, istruito rapidamente dai consiglieri del sovrano, si dimostra non solo capace di ingannare anche le persone più vicine al reale (la moglie e la fedele guardia del corpo), ma anche di gettare le basi per la moderna politica progressista, più equa e giusta, del quindicesimo discendente della dinastia Josenon.
Difficile non pensare all'oggi guardando all'introduzione di una tassazione in base al reddito del singolo, alla liberazione del contadino dallo stato di schiavitù, all'adozione di strategie di pace con i Paesi confinanti, in definitiva alla creazione di un Regno/Stato capace di guardare ai sudditi/cittadini come a persone e non come fonti più o meno redditizie di un fantomatico capitale nazionale. Altrettanto semplice è riscontrare un certo populismo patriottico che pervade il film facendo dell'uomo della strada una figura saggia e concreta, capace di percepire i problemi della gente perché essenzialmente anche suoi e allo stesso tempo disposto a mettere a repentaglio la propria vita per il bene del monarca e dunque della comunità.
Ma l'accurata ricostruzione, il cast di prim'ordine in cui spiccano Seung-Ryong Ryoo, Myung-gon Kim e l'internazionale Byung-hun Lee (Il buono, il matto, il cattivo, G.I. Joe, Red 2) e l'umorismo di fondo che stempera la prolissa e verbosa serietà tipica del genere, rendono il lungometraggio un'opera comunque riuscita, riflessione “mascherata” da kolossal sul ruolo del singolo nella società.
Masquerade (Gwanghae, Wangyidoen namja, 2012, 131') trasmesso il 26 agosto 2014 su Rai4.