(think-think)
let your mind go / let yourself be free
Aretha, intramontabile. Non solo nella musica ma anche nel cinema quando, in ciabattine e grembiule macchiato, travolge la scena della tavola calda nei Blues Brothers. Aretha Franklin come icona della cultura afroamericana (che apre questo numero, con una ricognizione sullo stato del cinema e della letteratura black Usa), insieme a un'altra cantante, Ma Rainey, leggenda del blues, ispiratrice di tante interpreti successive. La copertina è dedicata al film di George C. Wolfe che racconta la sua storia, Ma Rainey's Back Bottom, in programmazione in questi giorni su Netflix e possibile candidato agli Oscar. Confessiamo: prima di andare in stampa non l'abbiamo visto, ma la vitalità sontuosa e libera che emana dalle foto e dai trailer, dalla spudorata sensualità di Viola Davis, ci ha convinti a dedicarle la prima immagine a colori del nuovo Cineforum. Perché significa, insieme, popolarità e impegno, voglia di cambiare e gioco, professionalità e provocazione. Ne parleremo, lo recensiremo sul sito cineforum.it, con il quale il trimestrale cartaceo vuole intrattenere un costante, quotidiano scambio di idee. Ci pungoleremo a vicenda: tutta l'attualità, le recensioni "al brucio", le classifiche, i voti, le polemiche stringenti sul sito, giorno per giorno. Sulla rivista, un po' di riflessione, una sintesi di quello che è accaduto nelle settimane precedenti, qualche presa di posizione polemica e, per quanto possibile, una mappa, delle ipotesi sul futuro del cinema. Non sto a raccontarvi cosa c'è in questo numero: lo scoprirete pagina per pagina, tra un Mankiewicz e un Godard, un Amelio e un Guadagnino, un Carlo Mazzacurati e un Henry James. Ma tutto quello che c'è tenta di essere contemporaneamente ragionato e attuale. Intorno alla rivista abbiamo raccolto (e speriamo di continuare a raccogliere) alcuni tra i migliori critici e studiosi e appassionati. Bravi scrittori, ottimi pensatori. Abbiamo tutti voglia di trasmettere idee e amore per il cinema, in un momento difficilissimo, nel quale sembra, per di più, che arti come cinema, teatro, letteratura siano marginali. E, personalmente, credo nella bellezza, nell'odore, nella fisicità, nel tempo di lettura della carta. Purché abbia un "cugino" come il web, che si occupa delle faccende quotidiane.