Cari abbonati e cari lettori di Cineforum, voglio prima di ogni altra cosa ringraziarvi tutti per la vostra fedeltà e per la fiducia che ci accordate sottoscrivendo i vostri abbonamenti, comprandoci in libreria e sul nostro e-commerce Cinebuy. Senza di voi non potremmo certo mantenere in vita questa impresa che va avanti dal 1961 e che ha attraversato tanti cambiamenti, rinnovandosi per rimanere sempre all’altezza del proposito che dagli inizi la sostiene: essere una rivista di cultura cinematografica su cui trovare recensioni, approfondimenti, discussioni, saggi, interviste in grado di tenere alta l’asticella di una proposta complessiva adeguata alla vostra attesa.
Costretti a vivere in questo tempo sospeso tra un passato che ci appare oramai lontano (il mondo pre-Covid, le attività, i gesti e le abitudini che ne caratterizzavano gli abitanti) e un futuro dai lineamenti più incerti del solito (il confronto/scontro tra i sostenitori dell’inevitabile “cambiamento” e quelli convinti che nulla interromperà il percorso verso la catastrofe conclusiva è ovviamente in corso), ci concentriamo sul presente per cercare di realizzarne le potenzialità nel migliore dei modi che ci è permesso. In questa cornice Cineforum è stata messa negli ultimi due mesi a dura prova dall’intrecciarsi degli eventi e dallo scompaginarsi improvviso del suo contesto di riferimento, per quanto riguarda i contenuti, le risorse umane e le tecnologie che ne garantiscono l’uscita regolare.
«I film ora in sala», «Andiamo al cinema»: che significato potranno avere, in un futuro anche prossimo, queste e altre espressioni che finora hanno fatto parte del nostro apparato quotidiano di conversazione, non ci è dato sapere. Le modalità della fruizione cinematografica non potranno non rientrare nel processo di metamorfosi del consumo culturale che la pandemia sta già provocando; è necessario attrezzarci, come spettatori e come produttori culturali, in vista di scenari fino a ieri impensabili, se non vogliamo esserne dominati.
Cineforum ci sta provando. I lavori redazionali sono in corso. Ma gli ostacoli materiali a una sua fruttuosa evoluzione non mancano: il principale, mentre sto scrivendo questo editoriale, è costituito dalla sospensione del contributo ministeriale alle Associazioni di Cultura Cinematografica tra cui rientra anche la FIC – Federazione Italiana Cineforum, nostro editore: ciò significa che attualmente abbiamo grandi difficoltà a pagare spese di impaginazione, stampa e distribuzione della rivista. La nostra intenzione è quella di continuare con le uscite, per ora bimestrali, anche perché oggettivamente non vengono distribuiti nuovi film e sono fermi i grandi appuntamenti festivalieri, ma non possiamo essere certi di riuscirci in modo continuativo. Vogliamo però rassicurare i nostri abbonati: la spedizione della rivista sarà regolarmente rispettata. Nel caso più malaugurato, i tempi si dilateranno.
Non abbiamo comunque intenzione di lasciare nessuno in mezzo al nulla: il sito www.cineforum.it continuerà a produrre: visitatelo e seguitelo! E poi due belle novità: il nuovissimo e-book The B-generations a cura di Bruno Fornara in omaggio a tutti gli abbonati, e per restare ancora più vicino a tutti i nostri lettori, abbonati e non, l’uscita di una newsletter quindicinale che proporrà letture di materiali dallo sterminato Archivio Storico (ma non solo) di Cineforum. Infine, ci siamo attivati anche per l’offerta di solidarietà digitale sul sito del Ministero solidarietadigitale.agid.gov.it, sperando di arrivare a raggiungere anche un nuovo pubblico. Continuate a seguirci e non fatevi passare la voglia di leggerci. Vi chiediamo di pazientare e di avere insieme a noi fiducia nel domani: la storia di Cineforum continua.