Emmanuel Mouret

Una relazione passeggera

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"On a été élégants" dice Simon a Charlotte cercando, con la goffaggine che gli è propria, di esternare la sua sofferenza per una mancata reazione, la sua incapacità di urlare e arrabbiarsi nel momento in cui ha accettato di abdicare. “Eleganti” non è un aggettivo casuale nel cinema di Emmanuel Mouret, anzi l’eleganza è proprio il carattere dominante del suo lavoro. Un'eleganza che permea ogni inquadratura, ogni sottile intenzione espressiva richiesta ai suoi attori, ogni sguardo, ogni dettaglio di una messa in scena che accompagna un profluvio di dialoghi messi in forma da una scrittura sempre più raffinata capace di essere letteraria ma non manierata, ricercata ma mai affettata.

A due anni da Les choses quon dit, les choses quon fait, Mouret torna a evocare il potere del desiderio e dellemozione amorosa trascinandoci nella vita sentimentale di due personaggi sospesi. Charlotte, una donna single e libera di cui sappiamo quasi nulla, a parte il fatto che ha due figli grandi e uno più piccolo che vive con lei ma che non vediamo mai; e Simon, un uomo sposato, molto legato alla moglie con cui sta da vent’anni e a dei figli di cui parla sempre ma che non entrano mai in scena. I due si incrociano e cominciano una danza amorosa, leggera e libera, nella quale Charlotte sembra a suo agio mentre Simon ci si abitua piano piano, conquistato dalla piacevolezza di un benessere che progressivamente svuota di legittimità il senso di colpa. Incontri, appuntamenti, piccole fughe, senza aspettative, senza investimenti sul futuro. Un qui e ora che finisce per prolungarsi nel tempo come sottolineano le date che sullo schermo nero scandiscono i piccoli episodi, gli istanti, il farsi di un racconto che nella traduzione italiana del titolo sacrifica il puntuale riferimento alla forma della cronaca del titolo originale.

Il film di Mouret è infatti esattamente una cronaca che proprio in ordine cronologico mette in fila l’evolversi degli eventi. Sono momenti, come se la vita di Charlotte e Simon scorresse celata dietro un sipario pronto ad aprirsi per noi solo quando i due sono insieme. Così veniamo ammessi e coinvolti non nelle loro vite ma nelle parentesi ad esse, e in quella bolla li seguiamo trasportati dai piani sequenza che raccontano con naturalezza, ironia e complicità il carattere voluttuoso, sensuale e delicato della loro relazione. Tutto è agile nel film di Mouret, anche i dubbi, la sofferenza, le ombre che ogni tanto inevitabilmente si affacciano per essere subito ricacciati via come se non avessero spazio (e nemmeno diritto, in fondo) di stare su quella scena totalmente occupata da Charlotte e Simon, dal loro desiderio e dalla loro condivisione. È proprio il profondo senso di complicità a legare Simon e Charlotte, una complicità che nella regia di Mouret si traduce anche e soprattutto nella condivisone degli spazi transitori che i due occupano come scivolando tra le innumerevoli porte e pareti, quasi forzandone i limiti, ma senza violenza, facendoli propri attraverso la dolcezza dei loro movimenti e delle loro parole, del loro essere insieme. Cosi Charlotte e Simon si insinuano tra corridoi e stanze che non gli appartengono, in camere d’albergo, appartamenti prestati, ma anche nell’enormità vuota di un museo, tra la boiserie di un locale, nel verde del parco. Charlotte e Simon significano lo spazio attraverso la presenza naturale e discreta, complice e delicata dei loro corpi, la stessa che legittima la loro relazione perché “per accettare di darsi solo piacere reciprocamente ci vuole una certa complicità nello spirito, ed è molto raro”. Sarà proprio questa complicità, questa voglia di esplorare a portarli a condividere altro, a farli scivolare nello spazio dell’elegante villa di Louise alle porte di Parigi… ma questa è un’altra storia.


 

Una relazione passeggera
Francia, 2022, 100'
Titolo originale:
Chronique d'une liaison passagère
Regia:
Emmanuel Mouret
Sceneggiatura:
Pierre Giraud, Emmanuel Mouret
Fotografia:
Laurent Desmet
Montaggio:
Martial Salomon
Cast:
Sandrine Kiberlain, Vincent Macaigne, Georgia Scalliet, Maxence Tual, Stéphane Mercoyrol, Eric Wrembel, Ghislaine Fleury
Produzione:
Moby Dick Films, arte France Cinéma
Distribuzione:
Movies Inspired

Una madre single e un uomo sposato iniziano ad avere una relazione, consapevoli che si tratta solo di qualcosa di leggero e a breve termine. Nonostante sappiano di non poter aspettarsi nulla, raggiungono una complicità mai trovata prima in altri rapporti di coppia.

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