Un altro grande ospite al BFM: Malcolm McDowell!
L'edizione numero 38 del festival cinematografico di Bergamo si preannuncia tra le più memorabili degli ultimi anni. Vedi anche la presenza di Jerzy Skolimovski, per quella che sarà la prima personale italiana dedicata al regista polacco, l'omaggio a Jean-François Laguionie, uno dei maestri del cinema d'animazione contemporaneo, ma anche a tre autori come João Nicolau (Portogallo), Rúnar Rúnarsson (Islanda) e Danis Tanović (Bosnia ed Erzegovina), protagonisti di Europe, Now! E poi i sette film in anteprima italiana per la Mostra Concorso, i quindici documentari di Visti da Vicino (che non deludono mai), gli incontri al Meeting Point, l'inaugurazione di lusso di venerdì 6 marzo al Teatro Sociale di Bergamo alle 21, dove gli Asian Dub Foundation presenteranno dal vivo, e in anteprima per l’Europa, una nuova colonna sonora per THX 1138 (L'uomo che fuggì dal futuro, 1971) di George Lucas.
Cineforum sarà media partner del festival e ve lo racconterà dal 7 al 15 marzo 2020. Così come racconterà l'incontro con McDowell, attore inglese entrato nell'immaginario del cinema nei panni di Alex DeLarge in A Clockwork Orange (Arancia meccanica, 1971) - di cui l'anno prossimo si celebrano i 50 anni - e tra gli interpreti preferiti di Lindsay Anderson, uno dei massimi esponenti del Free Cinema inglese.
La sezione dedicata, che si compone di sette film, porterà sullo schermo alcune delle sue interpretazioni più significative: If…. / Se... di Lindsay Anderson (Gran Bretagna 1968, 111'); A Clockwork Orange / Arancia meccanica di Stanley Kubrick (Gran Bretagna 1971, 137'); O Lucky Man! di Lindsay Anderson (Gran Bretagna 1973, 173'); Time After Time / L'uomo venuto dall'impossibile di Nicholas Meyer (USA 1979, 112'); Cat People / Il bacio della pantera di Paul Schrader (USA 1982, 73'); Evilenko di David Grieco (Italia 2004, 106'); The Company di Robert Altman (USA 2003, 112').
L'omaggio sarà preceduto da due eventi speciali: il seminario Malcolm McDowell: l’iconico ribelle del cinema, a cura di Andrea Chimento e Simone Soranna di LongTake, in programma a Bergamo lunedì 2 e martedì 3 marzo (Elav Circus, ore 20.30 – 22.30); e la proiezione di Evilenko di David Grieco (Italia 2004, 106’) fissata per martedì 3 marzo a Milano (MIC-Museo Interattivo Del Cinema, ore 21.00).
Malcolm Taylor, nato a Leeds il 13 giugno 1943, ha studiato al collegio di Cannock prima di rinunciare agli studi universitari per lavorare nel pub di suo padre a Liverpool e successivamente come commesso viaggiatore. Il richiamo del palcoscenico arriva poco dopo, quando decide di unirsi a una compagnia itinerante di repertorio, adottando come nome d'arte il cognome della madre. Trasferitosi a Londra, lavora per un breve periodo con la Royal Shakespeare Company, si assicura alcuni ruoli televisivi minori e successivamente si unisce al Royal Court Theatre, appena in tempo per essere invitato a fare un provino per If… (Se..., 1968) di Lindsay Anderson.
Nonostante la sua mancanza di esperienza sul grande schermo (l'anno precedente, una sua breve apparizione in Poor Cow di Ken Loach non venne inclusa nel montaggio finale), McDowell si assicura il ruolo principale del ribelle Mick Travis, dando inizio a una proficua collaborazione creativa con Anderson. Presentato al Festival del cinema di Cannes, dove vince la Palma d'oro, If... coglie perfettamente l'umore del tempo e impone McDowell come icona per diverse generazioni. Lo impone anche come attore straordinariamente magnetico: l'intensità penetrante dei suoi occhi blu a cui fanno da contrappunto i lineamenti irregolari contribuiscono a creare l'impressione della tensione di una molla a spirale, pronta a scattare in qualunque momento.
Tre anni dopo - con l'intermezzo di Figures in a Landscape (Caccia sadica, 1970) di Joseph Losey - McDowell viene scelto per interpretare il ruolo del protagonista in A Clockwork Orange (Arancia meccanica, 1971) l'adattamento di Stanley Kubrick dell'omonimo racconto di Anthony Burgess. Alex - vandalo, delinquente, stupratore e assassino - è quanto di più anti-eroico si possa immaginare (nonostante la sua venerazione per la musica di Ludwig van Beethoven) e tutti i suoi dialoghi sono scritti in Nadsat, un gergo adolescenziale inventato nel dopoguerra che fonde americano e russo. McDowell dà ad Alex qul brio gioioso che rende il personaggio ancora più inquietante.
Successivamente ritrova Lindsay Anderson, l'autore David Sherwin e il personaggio di Mick Travis per O Lucky Man! (1973), un film direttamente ispirato agli inizi della carriera di McDowell come venditore di caffè. Questa picaresca allegoria, che riecheggia il Candido di Voltaire, attraversa la Gran Bretagna dei primi anni '70 con la sua corruzione politica, economica e sociale, e contiene buona parte del lavoro migliore di McDowell e Anderson. Il terzo e ultimo film con protagonista Mick Travis è Britannia Hospital (1982).
Dopo aver recitato ruoli principali in diversi film britannici, tra cui Harry Flashman, l'eroico fifone vittoriano di George Macdonald Fraser in Royal Flash (1975) di Richard Lester, e un cinico e amareggiato aviatore della prima guerra mondiale in Aces High (La battaglia delle aquile, 1976) di Jack Gold, viene scelto per il ruolo di protagonista in Caligola (1979) diretto da Tinto Brass. Nello stesso anno va a Hollywood per recitare in Time After Time (L'uomo venuto dall'impossibile) e si trasferisce in California, dove tutt'ora vive.
I suoi primi anni negli Stati Uniti sono stati funestati da problemi personali, ma il suo ritmo di lavoro è poi salito alle stelle e non c'è stato anno dalla fine degli anni '80 in cui non abbia ottenuto almeno una mezza dozzina di crediti, di solito interpretando il "cattivo". Nel 2003 è il direttore artistico di una compagnia di balletto in The Company di Robert Altman.
Occasionalmente gira ancora qualche film in Gran Bretagna e in Europa, come Evilenko (2004) di David Grieco, ispirato alla vita di Andrej Romanovič Čikatilo, un serial killer che, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '90, terrorizzò l'Unione Sovietica, violentando e uccidendo oltre cinquanta persone, di cui molti bambini, di ambo i sessi.
In televisione ha dominato i quattro episodi centrali della serie BBC Our Friends in the North (1996) di Peter Flannery nei panni del boss della gang degli anni '60 Bennie Barratt, e ha interpretato la versione invecchiata di Paul Bettany in Gangster N° 1 (2000) di Paul McGuigan. Ha lavorato poi con Mike Hodges in I'll Sleep When I'm Dead (2003), interpretando un altro gangster spavaldo, in Mozart in the Jungle (2014 – 2018) e in Star Wars: Rebels (2018), solo per citare alcuni titoli.
Nell’estate scorsa ha interpretato, accanto ad Harvey Keitel, il ruolo del colonello Saville in Just Noise di Davide Ferrario, un film che racconta la poco conosciuta rivolta del giugno 1919 dei cittadini di Malta contro gli inglesi. Il film è previsto in uscita nella seconda metà del 2020.