Un’apertura molto glamour, un concorso molto prevedibile, un Certain Regard molto interessante.
Cannes è sempre “di più”, anche quando i nomi selezionati potrebbero essere gli stessi di 5 anni fa, o anche 10, volendo pure 20. Non si profilano all’orizzonte scoperte sconvolgenti, non si indovina un’indicazione di dove stia andando il cinema (e neanche di dove sta andando il festival, che sembra fermo), ma in quanti altri luoghi potete trovare tutti insieme i nuovi film di Cronenberg e dei Dardenne, di Assayas e Ceylan, di Leigh, Loach, Dolan e Naomi Kawase?
È pur sempre un Concorso che gira intorno all’attesissimo Adieu au language di Jean-Luc Godard, che sfoggia Maps to the Stars, che presenta un nuovo western di Tommy Lee Jones. E tra i selezionati al Certain troviamo i nomi di Lisandro Alonso e Jessica Hausner, l’incognita Wim Wenders e un Mathieu Amalric che ha già dimostrato di saperci fare anche dietro la macchina da presa, oltre a un buon numero di esordi (7 su 20, niente male).
La scelta meno prevedibile è forse quella che riguarda il cinema italiano, visto che in concorso c’è Alice Rohrwacher e nel Certain Asia Argento. Più scontati gli altri, da Sissako ad Hazanavicius, da Atom Egoyan (quanto ci manca il primo Egoyan!) a Bonello (capace di tutto, nel bene e soprattutto nel male). Guarderemo con curiosità Steve Carrell e Channing Tatum in una storia (vera) di lottatori e paranoia schizofrenica intitolata Foxcatcher e girata da Bennett Miller. Ma soprattutto attendiamo le 2 ore e 30’ che Mike Leigh ha dedicato a Turner e alla sua pittura, dopo dieci anni di studi (era molto lungo anche Topsy Turrvy, ma che godimento!).
Poco o nulla da segnalare nel Fuori Concorso – che punta in apertura su Nicole Kidman alle prese con il mito di Grace Kelly - anche se noi fan di Dragon Trainer non ci perderemo la seconda puntata del cartoon, dopo di che affronteremo il nuovo film-epopea di Zhang Yimou, conosceremo meglio Kiev (con Maidan di Loznitsa) e torneremo sui Ponti di Sarajevo, insieme a Marra, Godard, Villaverde, Di Costanzo, Puiu…
Tanta roba, come detto, al Certain Regard, compreso l’immancabile film che “farà discutere” (incesto d’amore con passato violento, per l’israeliana Keren Yedaya) e l’esordio da regista di Ryan Gosling, che a quanto pare ha un bel gusto per il macabro e che schiera un parterre femminile niente male, da Christina Hendricks a Eva Mendes, passando per Barbara Steele.
La Quinzaine ha le sue incognite ma anche qualche certezza, John Boorman a Céline Sciamma, il nuovo film d’animazione di Isao Takahata e il documentario sulla National Gallery di Frederick Wiseman, compresa una proiezione speciale dedicata alla serie tv di Bruno Dumont, P’tit Quinquin. Spazio anche all’horror, a un’opera ispirata a Lansdale (Cold in July di Jim Mickle con Michael C.Hall) e al film che è piaciuto di più al pubblico del Sundance, Whiplash di Damien Chazelle. E poi il ritorno di Non aprite quella porta di Tobe Hooper e l’omaggio, con Carrosse d’or, ad Alain Resnais.
Su CineforumWeb potrete leggere ogni giorno recensioni e commenti in diretta da Cannes, per sapere da subito chi sono i promossi e i bocciati, per conoscere i titoli che vale la pena aspettare e cercare, per capire insieme a noi se il Festival di Cannes 2014 si è limitato ad andare sul sicuro oppure, oltre ai grandi nomi, ha trovato anche dei grandi film.