Arrivati a metà strada, se guardiamo i voti di Cineforum, spiccano due film che sono agli antipodi per lo stile, la storia e l’idea di cinema che li sostiene: da una parte la limpidezza classica e immediata di Stephen Frears e del suo Philomena (un altissimo 3,9 di media) e dall’altra la ricercata complessità dell’imponente film di Gröning, La moglie del poliziotto (un bel 3,7), che si è conquistato anche un paio di 5 (il massimo dei voti). Per il resto si viaggia intorno al 3 (Joe, Child of God, Night Moves, Miyazaki, mentre Miss Violence è al 2,7), a parte il povero Tracks e Parkland, che si attestano su un’insufficienza piena (2). Fuori concorso, spicca la performance a sorpresa di Gravity, col suo 3,5, e la sonora bocciatura di Schrader, che non arriva neanche al 2. In Orizzonti si segnala Wolfskinder dell’esordiente Ostermann, col suo 3,5. Ma la Mostra, dicono, deve ancora calare i suoi assi.