Tra terra e acqua, tra il delta e il mare, tra civiltà e natura ancora selvaggia, Jeff Nichols ci racconta – in questo film del 2012 e arrivato solo ora sui nostri schermi, verosimilmente per il rilancio d'immagine che Matthew McConaughey ha avuto di recente – una storia di rapporti familiari (in particolare tra padri e figli, veri, presunti e putativi) e interpersonali che si intrecciano, si disfano e si ricompongono sempre sull'orlo dell'instabilità, della scivolosità.
Verità e menzogna, amicizia e opportunismo, amore e solitudine, testardaggine e disillusione si rimescolano in un movimento instancabile che espone i singoli soggetti a una violenza che non risparmia nulla e nessuno e che nel prefinale esplode inevitabilmente, quasi catartica, necessaria a sciogliere alcuni nodi senza, peraltro, concedere troppe sicurezze a chi resta.
Il personaggio di McConaughey è elemento catalizzatore del racconto che prende corpo attorno alla sua vicenda di amore e morte, ma anche elemento scatenante della crisi che questa vicenda cova e fa crescere fino a deflagrare. Protagonisti con lui di questo intreccio, che alla lunga non potrà che arrivare a una resa dei conti, sono due ragazzini, anch'essi collocati per età e per relativi sommovimenti ormonali e affettivi in un territorio di instabilità interiore, alla ricerca di un'identità nuova di là da venire e disponibili a trovarla accettando di essere coinvolti in una storia di cui, prima oscuramente ma via via in maniera sempre più consapevole, scorgono l'affinità profonda con le proprie pulsioni. Emblematico a questo proposito l'inserimento delle due scene di raccolta subacquea delle ostriche.
Il film racconta e rappresenta, dunque, l'attrito e l'impatto tra due mondi – quello dell'adolescenza e quello della condizione adulta – soggetto romanzesco classico, collocandolo in un ambiente fisico particolarmente adatto a funzionare da correlativo oggettivo di questo scontro insieme generazionale e morale.
Nichols costruisce con grande abilità il clima in cui far maturare la storia, padroneggiando contemporaneamente la scrittura, la composizione e l'incastro dei singoli blocchi narrativi in un'architettura drammatica in grado di amalgamare con grande efficacia le istanze del racconto con quelle della riflessione sommersa che ne è veicolata.
Ellis è un ragazzino quattordicenne che, in giro con l'amico Neckbone, incontra casualmente, in un piccolo isolotto sul Mississippi, Mud, un fuggitivo con un serpente tatuato sul braccio e una pistola sempre pronta all'uso. Nonostante sulla testa di Mud pendano una taglia che fa gola a tanti e un mandato di cattura che motiva le forze dell'ordine a spingersi anche oltre la legge, Ellis si aggrappa a lui nel disperato tentativo di rifuggire le tensioni quotidiane della sua famiglia. Colpiti dalle storie che Mud racconta loro, Ellis e Neckbone si impegnano con tutte le loro forze ad aiutarlo a rimettere in sesto una barca che gli permetta di lasciare l'isoletta sano e salvo. Tuttavia, per i due ragazzini è difficile discernere la realtà dalla versione dei fatti raccontata da Mud e presto molte domande cominciano ad affiorare nelle loro menti: Mud è davvero inseguito per aver ucciso un uomo? E, soprattutto, chi è quella misteriosa ragazza che nel frattempo è arrivata nella loro piccola città?