Aleem Khan

After love

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Il bianco è, soprattutto in alcune zone del mondo orientale, il colore associato al lutto. Secondo un’usanza musulmana, ad esempio, la vedova può vestire di bianco. E così fa Mary Hussain, che da giovane si era convertita all’Islam per amore di Ahmed, il marito pakistano. Ora si chiama Fatima ed è seduta su un divano al suo funerale, circondata dalla litania delle orazioni e dal cordoglio per il defunto. Ma il bianco è anche il colore delle scogliere di Dover, la cittadina inglese in cui vive la donna. Un’analogia cromatica suggerita da uno stacco tanto rapido quanto inaspettato, in cui una lenta panoramica scorre lungo la candida parete calcarea fino ad arrivare in cima, dove Mary cammina e osserva l’orizzonte.

È questa linearità di movimento a guidare la mano di Aleem Kahn, regista britannico di origini pakistane, in After Love: inquadrature limpide e quasi sempre fisse, raccordi di montaggio canonici e trasparenti, un ritmo lento e ponderato che mira a soffermarsi sul dolore di chi ha perso il proprio sposo. Un dolore laconico e dignitoso, cullato dentro di sé come una preghiera: Mary ascolta la segreteria telefonica dove è rimasta impressa la voce di Ahmed, fa le abluzioni per prepararsi al rito della salat, si china sul tappeto sussurrando «Allah è grande».

Le immagini che la mostrano spesso distesa per terra o sdraiata sul letto, come se stesse contemplando la propria sofferenza. A un certo punto, Mary si adagia supina sulla sabbia, sbattuta dalle onde del mare, come a lasciarsi andare in balia del proprio struggimento.

Il lutto è, appunto, la trave portante della struttura narrativa del film: è da lì che inizia la storia, quando, a un certo punto e senza preavviso, Ahmed smette di rispondere alla moglie, ed è sempre lì che finirà. Anzi, è proprio questo evento a fungere da stimolo per una ricerca, prima di tutto interiore, da parte della protagonista: sarà dopo la morte del marito che andrà a scoprire chi era davvero quell’uomo a cui ha dedicato tutta se stessa.

Un viaggio compiuto fisicamente, che la porta ad attraversare lo stretto di Dover per approdare in un altro paese, e mentalmente. Quest’ultimo assai più doloroso e sconvolgente del primo. Perché più va a fondo in questa storia, più sente che nulla sarà come prima. L'uomo che amava e per il quale ha cambiato radicalmente la propria vita non era quello che credeva. E allora, nelle bianche rocce della scogliera che franano in acqua davanti ai suoi occhi, Mary vede le proprie certezze crollare. La crepa spessa che incrina il soffitto sulla sua testa è qualcosa che si sta rompendo, o forse si è già rotto, dentro di lei.

Dal momento in cui attraversa il canale della Manica per arrivare a Calais, seguendo una traccia trovata nel portafoglio dell'ex coniuge, la signora Hussain scopre che il marito conduceva una doppia vita. A poco più di un'ora di traghetto da casa sua trova una sconosciuta verità, che emerge pian piano dalle pieghe delle diversità tra due culture, due donne, due modi di intendere l'amore. Tutta la vicenda, a questo punto, è imperniata sul contrasto: quello tra il mondo islamico e il mondo occidentale, e i relativi pregiudizi; quello tra Regno Unito e Francia, che si evince soprattutto nel bilinguismo inglese-francese, in cui il francese viene usato, a volte, per non farsi capire da chi sta ascoltando. Quello, infine, tra la famiglia ufficiale e la famiglia per così dire illegittima, ma assolutamente legittima nel legame affettivo e sentimentale.

After Love ha fatto parte della selezione della Semaine de la Critique di Cannes nell’anno dell’edizione fantasma e ha vinto sei premi ai British Independent Film Awards, tra cui quello per miglior attrice a Joanna Scanlan, che ha il merito di interpretare con forza e sensibilità il personaggio principale attorno a cui gira tutta la trama. Ed è un film, prima di tutto, sull’amore. L’amore che permette di andare oltre gli inganni da sempre taciuti, oltre le differenze, oltre la gelosia. L’amore che resta, come dice il titolo, dopo l’amore

After Love
Gran Bretagna, 2020, 89'
Titolo originale:
After Love
Regia:
Aleem Khan
Sceneggiatura:
Aleem Khan
Fotografia:
Alexander Dynan
Montaggio:
Gareth C. Scales
Musica:
Chris Roe
Cast:
Joanna Scanlan, Nasser Memarzia, Nathalie Richard, Seema Morar, Talid Ariss, David Hecter
Produzione:
Natascha Wharton, Matthieu de Braconier, Vincent Gadelle, Gerardine O'Flynn, Gabrielle Dumon, Dylan Rees, Rose Garnett, Eva Yates
Distribuzione:
Teodora Film

Il film ha per protagonista Mary, felicemente sposata con un uomo musulmano e convertita all’Islam. Quando all’improvviso resta vedova, Mary scopre per caso che il marito aveva una relazione segreta con un’altra donna in Francia, dov’era spesso per lavoro. La sconvolgente rivelazione la spinge ad andare a conoscere la sua rivale, ma una serie di colpi di scena cambierà per sempre la vita di entrambe…

 

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