«Voi avete perso il controllo e l’ho preso io»: sono queste le parole più raggelanti e significative gridate a squarciatore dal villain di Gli incredibili 2, l’ipnotizzaschermi. Ossessionati da monitor, pc, televisori, cellulari e via dicendo, gli spettatori sono tenuti sotto scacco: esattamente come succede guardando questo sequel anomalo ancora scritto e diretto da Brad Bird, soprattutto se paragonato alla più recente produzione Pixar.
Gli incredibili 2 inizia nello stesso segmento narrativo che chiudeva il primo episodio, evitando quindi ellissi temporali viste nella saga di Toy Story, Alla ricerca di Nemo o Monsters & Co. Anzi, forte della solidità estrema del primo progetto, Bird non se ne distacca nemmeno, preferendo lavorare su una sorta di copia carbone a tratti eccessivamente fedele all’originale (prologo ed epilogo sono identici, la “normale” famiglia impossibile da gestire, un protagonista al centro di un complotto scatenato da un fan di vecchia data e risolto dall’unione degli altri componenti, le turbe adolescenziali di Violetta, i super poteri di Jack Jack, il cameo doveroso di Edna Mode…).
Eppure è proprio qui che risiede la chiave di volta per comprendere una simile operazione. Bird veste i panni del maestro ammonitore e cerca di scavare alle origini del successo del film per mettere in guardia i suoi colleghi sui possibili sviluppi.
Pixar e Disney sono un colosso pressoché imbattibile nel mercato contemporaneo. I loro film e le loro storie hanno conquistato tutto il mondo grazie alla loro ambiziosa, al tentativo – spesso riuscito – di guardare altrove, di mirare sempre più in alto. Gli incredibili 2 fa un passo indietro sotto questo punto di vista, preferendo ripercorre le orme del capitolo originale per riprendere il controllo. Impossibile, in tal senso, non paragonare il magnate Winston Deavor alla figura di Walt Disney: iniziali a parte, entrambi credono nel bene generato dai Super (creature fantastiche) e sono pronti a investire milioni per dar loro la giusta collocazione. Tuttavia, il rischio di rimanere abbagliati dalla genuinità delle proprie idee è elevato. Non è quindi un caso che gli schermi ipnotici usati dal villain di turno prendano a un certo punto la forma del logo di Topolino: la Disney ci ha ipnotizzati coi suoi film, i suoi canoni, la sua presunta sincerità…
Bird lo sa bene e, proprio come i suoi protagonisti, cerca di smascherare l’inganno remando controcorrente, senza adeguarsi ai dettami di una linea editoriale serrata e avendo il coraggio di sfidare i suoi colleghi più stretti (non può quindi sorprenderci che, senza fare spoiler, dietro la maschera dell’ipnotizzaschermi si celi qualcuno di molto stretto alla famiglia).
Questa sì, che è una missione impossibile, pardon, incredibile.
Mentre Mrs Incredible va in missione per recuperare i Super, Mr Incredible veste i panni di casalingo, fra i compiti di Flash, le crisi adolescenziali di Violetta e i pasticci del piccolo Jack-Jack.