Allen Ginsberg era ebreo, portava gli occhiali tondi e amava la poesia: fin qui c'eravamo tutti. Quel che forse non sapevamo, e che Giovani ribelli - Kill your darlings si dà la pena di raccontarci, è che il fragile giovinetto Ginsberg fu iniziato alle gioie dell’amore e agli abissi della perdizione da un manipolo di frequentatori della Columbia University, roccaforte accademica del puritanesimo che non vedeva di buon grado la rivoluzione poetica in atto.
La genesi della beat generation, insomma, non ebbe luogo sulla strada ma fra i tetri banchi di una scuola che sembrava votata a reprimere anziché ad insegnare; la matricola Ginsberg, interpretata nientemeno che dal fu Harry Potter Daniel Radcliffe, si è trasferita dalle aule di Hogwarts a quelle del celebre ateneo newyorchese per intraprendere un percorso di formazione che sullo schermo, però, risulta monco, slabbrato e sbiadito nonostante la statura dei nomi coinvolti.
Fumare sigarette senza filtro, bere vino, sperimentare sostanze stupefacenti ed ascoltare jazz insieme a William Borroughs e Jack Kerouac non basta a darci la misura della grandiosità dell’alba del beat, qui ridotta ad un mero girotondo di giovani imberbi che sfidano l’autorità a colpi di irruzioni notturne nelle biblioteche.
La deriva torbida di uno dei protagonisti, il biondo Lucien Carr, che non diede contributi cartacei alla rivoluzione ma ne suggerì in qualche modo i toni e le modalità, si conclude con il contrappasso dell’ex serial killer Dexter Morgan – un barbuto Michael C. Hall - sacrificato, insieme a Shakespeare e alla metrica tradizionale, sull’altare della catarsi di una generazione di nuovi letterati.
Ci è giunta voce che qualcuno, in preda a un evidente delirio di catalogazione, ha definito Giovani ribelli un noir: ma non basta certo un delitto per ricreare l’atmosfera magica di un genere tanto peculiare, così come non basta, francamente, far saltare un cretinetti in cima a un tavolo per sentirsi in diritto di scomodare L’attimo fuggente.
La vera storia mai raccontata di quattro giovani studenti della Columbia University che ispirati dall'esempio di Walt Whitman e della "setta dei poeti estinti" sfidarono le rigide regole della più potente Università Americana, finendo per diventare a loro volta ispirazione per le generazioni successive.