Tutti intorno a Edo parlano di sesso. Il suo migliore amico è ossessionato dalla volontà di perdere la verginità entro l’estate; la sua sorellina vuole far accoppiare il cane; i genitori spingono perché lui si dichiari all’amica Bianca, di cui è innamorato da tanti anni; suo padre, si scopre, ha un’amante.
Forse i dolori del giovane Edo (come dichiara il sottotitolo italiano, riprendendo Goethe) non riguardano (sol)tanto la sua fimosi al pene, che lo rende insicuro tanto nella masturbazione quanto negli approcci con le coetanee, ma sono quelli di un qualsiasi ragazzo della sua età: la paura del sesso, ma soprattutto l’obbligo sociale di doverlo fare appena possibile, per potersi sentire grande, per poter essere accettato e… per accettarsi.
L’opera prima di Duccio Chiarini, presentata nella sezione Biennale College della Mostra di Venezia 2014 e in seguito proposta anche alla Berlinale, tratta queste tematiche in maniera delicata ma, allo stesso tempo, senza prendersi troppo sul serio.
È proprio il buon equilibrio tra dramma e commedia il maggior punto di forza di questo coraggioso esordio, che potrebbe rappresentare un piccolo caso nel panorama italiano di questa stagione.
Il film è una sorta di indie in salsa Toscana, credibile, leggero e capace di non scadere mai in una retorica d’accatto, che un argomento di questo tipo avrebbe potuto facilmente generare.
Certo, non manca qualche ingenuità in una sceneggiatura imperfetta e in una regia che non sempre riesce a dettare i giusti tempi all’azione, ma i difetti sono di certo inferiori ai pregi e anche il cast – composto da attori alle prime armi – fa piuttosto bene il suo dovere.
Muovendosi inizialmente sottovoce, il film sta già sfruttando un buon passaparola positivo e chissà che anche il pubblico non dia il giusto risalto a questo lungometraggio, ricco di quella spontaneità che quasi sempre manca al nostro cinema recente. Non sottovalutatelo.
Sin da quando è piccolo, il diciassettenne Edoardo soffre di una malformazione al prepuzio che gli impedisce di masturbarsi e lo rende insicuro ed impacciato con le ragazze. Chiuso nel suo microcosmo asessuato, Edoardo reagisce infastidito alle pressioni del mondo circostante che non fanno che peggiorare le sue insicurezze.