Red, o meglio, Turning Red, nuovo film della Pixar diretto da Domee Shii, già autrice di diversi corti animati, tra i quali Bao, premio Oscar per il miglior corto animato nel 2018, è come Inside Out un film regolato dal colore.
La protagonista è Mei Lee, detta Mei Mei, una ragazzina di tredici anni determinata e ligia al dovere, talmente tanto che, pur di non deludere sua madre, non esprime pienamente il suo "io" ed esce di rado con le sue amiche. La vita di Mai Lee cambia radicalmente quando, una mattina, si scatena dentro di lei il "curioso difetto del gene", come lei stessa lo definisce, facendo sì che si risvegli con l'aspetto di un gigante panda… rosso.
Il rosso è un dunque il colore chiave del film, e come dichiarato la stessa regista ha una valenza autobiografica, legata alle emozioni di un’adolescenza segnata da imbarazzo, rabbia, passione. Inoltre, il film è ambientato nel 2002, come indicato dai vari calendari presenti e da diversi elementi nostalgici dei primi anni Duemila, come i Tamagotchi, i portachiavi realizzati con le Hama Beads, la boy-band del momento, i 4Town (che ricordano vagamente i Back Street Boys). Da grande appassionata di anime, poi, la regista non nasconde l’influenza del genere, soprattutto nelle espressioni del volto dei personaggi (gli occhi luccicanti e pieni di colori…).
La storia di Mei Lee prosegue proprio nel segno dei 4town, perché la ragazzina, insieme alle sue amiche, decide di andare a un concerto del gruppo ed escogita un modo per pagare i biglietti creando un business sulla sua immagine da panda: foto, magliette e gadget sono creati e venduti per guadagnare i soldi necessari. La madre della protagonista, però, scopre tutto e incolpa le amiche della figlia, ritenendo che abbiano una cattiva influenza su di lei, e Mei Mei non obietta, deludendole.
Per Mei Lee l’unico modo di riscattarsi è abbracciare la parte del suo carattere spensierata e divertente, riuscendo a divincolarsi dai rituali, dai geni, dalla famiglia stessa e correre dalle amiche. Tutto ciò scatenerà l'ira della madre con effetti sempre più catastrofici, portando il film dalle parti di un altro lavoro della Pixar fondato sul conflitto madre-figlia, Pixar, Ribelle - The brave. La metafora, dunque, non potrebbe essere più semplice: uno sguardo sull’età della pubertà, sulle emozioni e i piccoli problemi che a tredici anni sembrano enormi.
Il panda rosso è per la protagonista un modo per mostrare le sfaccettature del proprio carattere, la voglia di ridere, il desiderio di liberarsi dalla condizione di brava ragazza, anche di accettare la dimensione spaventosa. Red, con la sua estetica creata da una CGI al solito dettagliata al parossismo (riesce a scorgere persino la trama dei maglioncini!) si coglie un momento di cambiamento, un frammento di adolescenza fatto di incomprensioni, litigi, voglia d’autonomia e divertimento.
Mei Lee, una 13enne sicura di sé e maldestra, è divisa tra il continuare a essere la figlia diligente di sua madre e il caos dell’adolescenza. La sua protettiva, se non leggermente autoritaria, madre, Ming, non si allontana mai da lei, e questa è una realtà spiacevole per l’adolescente. E come se non bastassero i cambiamenti nei suoi interessi, nei suoi rapporti e nel suo corpo, ogni volta che si emoziona troppo (praticamente sempre), con un “puf” si trasforma in un panda rosso gigante!