Joss Whedon

Tutto da sfogliare

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Un altro Avengers tutto da sfogliare. Con altri Avengers che si aggiungono a una trama già intricata, digressiva, dispersiva (in cui ti perdi volentieri, alla faccia degli script blindati e impacchettati col fiocco). Più che un film, un diorama animato, uno storyboard fatto di immagini-disegni “capitali” da unire a piacere e in libertà. Brillanti coreografie, spassose psicologie tagliate con l'accetta, dialoghi improbabili tra la sit-com, l'ur-melò e il simposio di filosofia cibernetica.

Riuscirà Tony Stark a creare il Bene Supremo del mondo in laboratorio? Ovviamente no. Il suo utopico Ultron, che dovrebbe salvare gli uomini da sé stessi, si rivela un distopico distruttore globale, deciso a ricominciare dall'Uomo Nuovo (vecchia ricetta, molto novecentesca). Il fatto è che i divini Avengers sono più umani degli uomini, e tra sensi di colpa, ricordi terrificanti, desideri turbolenti, finiscono vittime del gioco del cattivo.

A riportare le cose al loro posto, ci pensa l'avvento di Visione, upload mistico del vecchio maggiordomo Jarvis dentro un corpo indistruttibile, che filosofeggia sui limiti e le ingenuità della nostra specie, che sorride sconsolato di fronte alle nostre illusioni – tipo quella di poter separare Ordine e Caos, di riuscire sempre a distinguere tra il Bene e il Male -, che sceglie di stare dalla nostra parte affascinato dalla grazia con cui sbagliamo.

Ma diventa indispensabile anche l'aiuto dei gemelli Maximoff, che prima fanno i terroristi nel nome del loro popolo schiacciato e perseguitato (Capitan America mostra di capirne la rabbia, in questo è molto poco americano), e poi si schierano contro il Supremo Male.

Da dimenticare il côté visionario dei flashback, che non suscita alcunché (mentre dovrebbe ispirare orrore e dolore). Ottimo e abbondante, invece, tutto il resto: lo spettacolo, il fascino dei temi evocati (e per fortuna non approfonditi o risolti), l'intelligenza con cui i tanti caratteri vengono giostrati e fatti cozzare tra loro.

Tra le cose da ricordare: la memorabile scazzottata tra Hulk e Iron Man, le divertenti variazioni sul martello di Thor (chi è degno?), i brandelli di monologo creativo e psicotico di Ultron (da Pinocchio in giù), il flirt che diventa amore tra Scarlett-Natasha e Bruce Banner (il personaggio più “caldo” e comunicativo insieme a Occhio di Falco).

Ne vogliamo ancora.

Avengers: Age of Ultron
Stati Uniti, 2015, 141'
Titolo originale:
id
Regia:
Joss Whedon
Sceneggiatura:
Joss Whedon, Stan Lee, Jack Kirby
Fotografia:
Ben Davis
Montaggio:
Jeffrey Ford, Lisa Lassek
Musica:
Danny Elfman, Brian Tyler
Cast:
Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, James Spader, Samuel L. Jackson, Don Cheadle, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Cobie Smulders, Anthony Mackie, Hayley Atwell, Idris Elba, Stellan Skarsgård, Claudia Kim, Thomas Kretschmann, Andy Serkis, Julie Delpy, Stan Lee, Henry Goodman, Chris Luca, Brian Schaeffer, Dominique Provost-Chalkley, Isaac Andrews, Gareth Kieran Jones, Chan Woo Lim, Minhee Yeo
Produzione:
Marvel Studios
Distribuzione:
Walt Disney Pictures

Quando Tony Stark cerca di avviare un programma di pace, le cose degenerano e i più grandi eroi della Terra, tra cui Iron Man, Captain America, Thor, l'Incredibile Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco, saranno messi alla prova, mentre il destino del pianeta è a rischio.

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