Non solo “ogni uomo uccide ciò che ama”, come scriveva Oscar Wilde (riecheggiato da Fassbinder in Querelle) ma alcuni uomini (e donne) corrono deliberatamente il pericolo di essere uccisi da chi amano.
In Lo sconosciuto del lago, Alain Guiraudie contrappone due coppie di uomini che si incontrano sulle rive sassose di un lago arcano, circondato da un bosco: Franck e Martin, Franck e Michel.
Martin e Michel sono antitetici non solo fisicamente: il primo, bolso, ordinario e non più giovanissimo, è bisessuale ma è venuto sulle sponde di quel lago (luogo di incontri omosessuali), soprattutto per parlare con qualcuno, dato che soffre di solitudine dopo la fine del rapporto con la moglie.
Michel è giovane, ha una bellezza aggressiva, uno sguardo crudele da predatore ed è un assassino, un seduttore che per liberarsi degli amanti appiccicosi (o per un'indole sadica: le sue motivazioni rimangono giustamente opache) li sopprime annegandoli, come non esita ad uccidere chiunque possa creargli problemi o pericoli.
Diversamente dal Tom Ripley di Patricia Highsmith (solo nel primo romanzo della serie) e dal misterioso cannibale del Porcile pasoliniano, che sopprimevano l'oggetto di un desiderio inespresso e se ne nutrivano (il primo metaforicamente, il secondo letteralmente), l'assassino di Guiraudie forse uccide soltanto per un mostruoso attaccamento alla propria libertà.
Martin, invece, è un uomo disperato e innocuo, che non vuole rapporti sessuali ma (si scopre alla fine) segretamente desidera di lasciarsi uccidere. Il legame fra i due è Franck, che ha una casta e profonda amicizia con Martin e un'intensa relazione amorosa con Michel. Così intensa che non si lascia scoraggiare dalla scoperta che l'uomo è un assassino (anzi, vorrebbe trascorrere con lui la notte) e alla fine, contro ogni logica di autoconservazione, cerca e chiama nel buio lo stesso uomo che potrebbe ucciderlo.
Lo sconosciuto del lago si inoltra nell'oscurità dei sentimenti e della passione, percorrendo la via maestra della corporalità ed esprimendo la dimensione carnale nell'integralità del linguaggio erotico, che raramente ha trovato al cinema una simile pregnanza plastica e figurativa. L'estrema concretezza e naturalezza dei corpi maschili nudi diviene tutt'uno con la pura fisicità del paesaggio naturale (sassi, acqua, alberi, erba etc) dove gli uomini vivono attese, incontri e orgasmi.
Guiraudie ha calato questa flagrante concretezza in una magica, onirica sospensione (non solo temporale) che riflette il mistero e il pericolo del desiderio.
Estate. Un posto nascosto, vicino al lago, dove gli uomini vanno a cercare delle avventure. Franck si innamora di Michel. Un uome bello, possente emortalmente pericoloso. Franck lo sa, ma vuole vivere comunque questa passione.