Zack Snyder

Batman V Superman: Dawn of Justice

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Certe volte la critica dovrebbe premiare anche solo gli intenti di un film, raccontando (con gaudio) di quella volta in cui un certo regista si è spinto talmente in alto da bruciarsi completamente le ali. Una dichiarazione d’amore spassionata, insomma, che prescinda dall’effettivo risultato finale de film.

L’attesissimo cinecomic Batman V Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder fa parte proprio di questa categoria. Un colossal dei giorni nostri tanto pompato quanto pomposo, capace di far storcere il naso agli intenditori di ogni continente, ma anche di celare (fin troppo bene, va detto) un’anima pura e visionaria, una stordente ambizione che varrebbe da sola il prezzo del biglietto.

Dietro l’aberrante patina della guerra mondiale tra supereroi muscolosi e dall’ego smodato, in Batman V Superman si nasconde l’insana volontà di affrontare il più difficile dei temi a cui l’umanità è sottoposta. Partendo infatti dai fumetti di Frank Miller, Snyder e la sua crew partoriscono un blockbuster il cui perno narrativo è l’eterno e complesso rapporto tra Dio e gli uomini, costantemente in discussione e spesso totalmente rifuggito.

Superman, ovvero l’incarnazione di una divinità onnipotente, è costretto ad affrontare Batman, l’uomo mascherato contrario a poteri illimitati che sfuggono alle legislazioni e ai governi. Un giudizio divino cui la popolazione si ribella, costringendo il proprio salvatore (in tuta blu e mantello rosso) ai più difficili momenti da affrontare. Una follia, perché è di questo che si tratta, che purtroppo dura esattamente metà film: cioè fino a quando si decide di ritornare su binari convenzionali e cedere il passo alla spicciola scazzottata tra protagonisti. Ma ciò che la prima parte compie resta un raro divertissement da custodire amabilmente.

La sceneggiatura regge l’urto dell’inespressività di Cavill, delle rozze e invadenti note di Zimmer e persino della mano pesante di Snyder. Ossia, mostra come, dopo la tempesta da cui Metropolis si è miracolosamente salvata, il cielo non splenda ancora, anzi diventi ogni giorni più scuro e minaccioso.

Batman V Superman: Dawn of Justice resta nel complesso un film non riuscito, facile da attaccare e probabilmente impossibile da rivedere. Un lavoro incompleto e fastidioso a cui, però, va dato il merito di aver cercato di raggiungere le profondità del Cavaliere Oscuro di Nolan, rifiutando per una volta la comicità spicciola delle reunion alla Marvel.

Onore ai caduti, onore al maldestro Zack Snyder.

Batman v Superman: Dawn of Justice
Usa, 2016, 151'
Titolo originale:
Batman v Superman: Dawn of Justice
Regia:
Zack Snyder
Sceneggiatura:
Chris Terrio, David S. Goyer
Fotografia:
Larry Fong
Montaggio:
David Brenner
Musica:
Hans Zimmer, Junkie XL
Cast:
Amy Adams, Ben Affleck, Diane Lane, Gal Gadot, Henry Cavill, Holly Hunter, Jeremy Irons, Jesse Eisenberg, Laurence Fishburne
Produzione:
Atlas Entertainment, Cruel and Unusual Films, RatPac-Dune Entertainment
Distribuzione:
Warner Bros. Pictures

Superman, strenuo e potente difensore della città di Metropolis, appare sempre più simile a una divinità, idolatrato e incontrastato. Nel timore che il suo potere possa diventare assoluto e avere ripercussioni negative, il vigilante di Gotham City, Batman, scende in guerra contro di lui. E mentre i due sono in lotta, tuttavia, una diversa e più grande minaccia appare all'orizzonte.

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