James Gunn

Superman

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Superman. Ma anche Super/Man. O ancora: Su per Man. James Gunn è il regista degli ibridi, dei confini valicabili, della coesistenza all at once che tanto piace al contemporaneo. Basti pensare che è stato additato di tradimento per aver cambiato scuderia (dalla Marvel al coordinamento del neonato DC Universe), così come di lesa maestà per aver qui smitizzato la leggenda, portando in scena un personaggio vulnerabile, (auto)ironico e decisamente più umano rispetto alla tradizione. Eppure, tutte queste caratteristiche non solo fanno parte del suo cinema, ma lo definiscono.

Fedele a una linea emotiva sempre spiccata (forse anche un po’ troppo) e cinematograficamente retorica, anche in questo nuovo progetto il regista di Saint Louis dimostra di essere più interessato ai sentimenti, ai valori e ai drammi invece che alle mirabolanti battaglie intergalattiche. Le sue cineprese scavano nell’uomo, non nel Super (potevamo già intuirlo nel 2010, quando Gunn si cimentò nella regia di Super – pensa un po’ – , un film dove si narravano le vicende di un presunto supereroe privo di superpoteri). La componente umana è talmente centrale in questa sua ultima fatica, che sembra in grado di innalzare il protagonista, elevarlo da terra (si veda a tal proposito una delle ultime inquadrature, in cui il bacio tra Kent e Lane viene inquadrato dal basso verso l’alto, dimostrando come per arrivare alle stelle (Su) ci sia da passare attraverso (per) il Man, ovvero l’uomo per l’appunto). Già, questo perché il potentissimo alieno caduto sulla Terra deve fare i conti proprio con la sua natura, la sua essenza. Si interroga sulle sue origini, sul suo passato e sul ruolo che gli toccherà interpretare nel nostro mondo. Domande da esistenzialismo for dummies, ma appunto per questo rivelatrici di un progetto quasi del tutto disinteressato all’intrattenimento narrativo (si inizia in medias res, con un prologo di grande efficacia, in cui si racconta della prima sconfitta in battaglia del paladino dal mantello rosso e della sua (im)potenza fisica, veicolata da un corpo martoriato, in affanno… un corpo umano).

La sfida produttiva non era delle più semplici. Dare un nuovo slancio, l’ennesimo, a questo personaggio, a maggior ragione dopo tutta la baraonda mediatica nata da una scatenata fanbase che si è ampiamente scissa nei confronti dei precedenti capitoli diretti da Snyder, non è propriamente una passeggiata. Gunn ha scelto però l’unica via percorribile, quella di giocarsi tutte le sue carte, perseguendo la sua idea di cinema e provando a entrare a gamba tesa in un universo che aveva bisogno di una cesura, di un punto di svolta. Così, all’idea di superuomo dannunziano, il cineasta preferisce l’oltreuomo di nietzschiana memoria: un simbolo in grado di superare i valori tradizionali per proporre un nuovo punto di vista, incarnare un’epifania folgorante che diventi di ispirazione per le masse. Ed è interessante notare che, tanto in una guerra dai caratteri geopolitici molto vicini a quelli che siamo tristemente abituati a vivere oggigiorno, quanto in una discussione sentimentale o all’interno di una shitstorm mediatica (le scimmie “da tastiera” sono la trovata più brillante del film), alla fine, per sconfiggere un eccellente Lex Luthor (probabilmente il più spaventoso di sempre, proprio perché tremendamente umano) si opti per andare oltre (super) i propri limiti e si accetti l’idea che un alieno (ovvero uno straniero secondo la traduzione dal latino) possa essere di esempio, possa essere più umano della razza umana, possa essere migliore. Possa essere Super.


 

Superman
Stati Uniti, 2025, 129'
Titolo originale:
id.
Regia:
James Gunn
Sceneggiatura:
James Gunn
Fotografia:
Henry Braham
Montaggio:
Jason Ballantine
Musica:
John Murphy
Cast:
David Corenswet, Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Nathan Fillion, Isabela Merced, Wendell Pierce, Skyler Gisondo, Anthony Carrigan, Sean Gunn, Edi Gathegi, Sara Sampaio
Produzione:
DC Comics, DC Entertainment
Distribuzione:
Warner Bros Italia

Kal-El, alias Clark Kent, alias Superman, è già un eroe affermato, ma non ancora del tutto compreso. Si trova ad affrontare il geniale e spietato Lex Luthor, pronto ad avvalersi di una nuova tecnologia, che crea portali verso un "universo tasca" dove imprigionare chiunque ostacoli i suoi progetti. L'equilibrio spazio-temporale è a rischio, e la Terra potrebbe essere trascinata nel caos...

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