di Filippo Baracchi
L'animazione indipendente si riunisce per il secondo anno a Pergola (Pesaro Urbino) per Animavì, Festival Internazionale del Cinema d'animazione poetico.
Quesa sera il Festival si apre con la celebrazione di Aleksandr Sokurov, Bronzo Dorato alla Carriera 2017, e la proiezione del suo Francofonia. A partire da domani, 13 luglio, e fino al 16, disegnatori, illustratori, grafici e fumettisti provenienti da tutto il mondo animeranno la cittadina marchigiana con sedici cortometraggi che vedono la direzione artistica di Simone Massi, disegnatore e animatore sensibile che da anni segue un'idea di un'animazione fuori dagli schemi tradizionali, che unisce artigianalità e poesia.
Arte e animazione si incontrano per creare un genere d'autore che «si propone di raccontare per suggestione mirando all'anima dello spettatore», come spiega lo stesso Massi; sono infatti «film realizzati in maniera artigianale in cui ogni singolo fotogramma è concepito come una piccola opera d'arte».
Vere opere artistiche e cinematografiche come Amore d'inverno di Isabel Herguera, Confino di Nico Bonomolo e Aubade di Mauro Carraro, grazie alla loro varietà coloristica e l'accurata tecnica d'animazione. Contaminazioni nella contemporaneità per Peripheria di David Coquard-Dassault, presentato anche in un festival tecnologico come l'Ars Electronica di Linz, e di luci e ombre e pre-cinema in Mr Sand della regista belga Soetkin Verstegen. Influenze pittoriche dall'Oriente con Myo-A del coreano MinJi Kang e The Poem del cinese Xi Chen, e minimali nell'animazione polacca di Jerzy Kucia con Fugue for Cello, Trumpet and Landscape e di Wojciech Sobczyk con Summer 2014. Alla tradizione si rifà l'animazione russa con Brutus di Svetlana Filippova e My Grandfather was a Cherry Tree di Olga e Tatiana Polietkova. Tra le opere anche Gaidot Jauno gadu del lettone Vladimir Leschiov, con una descrizione "kaurismakiana" dei personaggi del suo territorio (l'artista era presente al Bergamo Film Meeting del 2016), il portoghese Soot di David Doutel e Vasco Sá, Bao della francese Sandra Desmazieres per giungere ad animazioni che uniscono pop-art e grafica con 1000 del croato Danijel Zezelj e A Photo of Me dell'australiano e pluripremiato Dennis Tupicoff.
Il manifesto del festival vede inoltre la firma dell'animatore svizzero Georges Schwizgebel, che sarà in giuria assieme allo scrittore Nino De Vita e all'attrice Valentina Carnelutti.
«La poesia che mandiamo a memoria è un’esperienza faticosa, talvolta perfino dolorosa: muove i pensieri e turba il sonno. Ma per fortuna non è solo questo, la poesia è anche nelle persone», sottolinea Simone Massi all'inizio di questa nuova edizione. «Animavì è infatti il primo festival al mondo dedicato all'animazione poetica, e ancor più è un evento fatto di persone, più o meno conosciute, che salgono su un palco e si raccontano come possono e meglio credono: con la parola, con le note, con le immagini. In questo la parola di un anziano contadino o di un poeta celebrato per noi hanno pari valore».