L'anemone nel linguaggio dei fiori simboleggia la speranza, l'amore fragile o abbandonato. In greco significa "vento", in ricordo della Ninfa Anemone che venne trasformata in fiore dalla dea Flora per gelosia, legandola per sempre al dominio incontrollabile dei venti.
Nell'opera prima del pittore Ronan Day-Lewis, il fiore anemone compare come una sorta di madeleine che lega i fratelli Ray e Jem Stoker al ricordo del loro padre, il quale amava coltivare quel fiore, così sensibile ai venti ma che non amava i suoi figli che vivevano una sorta di abbandono affettivo. E in questo film il vento diventa anch'esso personaggio, così impetuoso da creare nel cielo straordinari e sconvolgenti caroselli di nuvole nere che incombono terribili su umanità attonite e fragili. Tra queste umanità vi sono Ray e Jem, entrambi militari di professione, che la vita ha separato da molti anni. Ray dopo essere stato accusato di crimini di guerra nel corso del suo servizio nell'Ulster, ha deciso di isolarsi dal mondo e rifugiarsi in una casa cadente persa in un bosco dell'Inghilterra settentrionale. Dietro di sé ha lasciato una fidanzata incinta e un figlio che non ha mai conosciuto. Un figlio cresciuto dal fratello Jem che in qualche modo si è sostituito e fatto carico del ruolo che sarebbe spettato a lui. Ma anche quel figlio senza il vero padre è come un anemone in balia del vento e dopo aver scelto anche lui la carriera militare, perde il suo centro e viene coinvolto in un grave fatto di sangue, picchiando selvaggiamente un coetaneo. Questo costringe Jem a mettersi alla ricerca del fratello per dare una chance al giovane Brian di recuperare il suo equilibrio ritrovando quella figura paterna di cui lui è solo un surrogato. Una ricerca non facile avendo solo delle coordinate geografiche e che lo porta non solo a ritrovare il fratello ma soprattutto a fare un viaggio nel suo passato in cui si rispecchiano pagine importanti della storia inglese della seconda metà del Ventesimo secolo.

Un'abile operazione di marketing ha pubblicizzato questo film come il confronto tra un padre e un figlio, giocando sul ritorno in scena di Daniel Day-Lewis dopo otto anni di assenza proprio in occasione dell'esordio alla regia del figlio Ronan. In realtà la figura di Brian è quasi inconsistente e posticcia e si concretizza parzialmente solo nel finale. Il vero rapporto padre/figlio è quello che, come un fenomeno carsico, appare in superficie trascinato dal confronto tra i due fratelli col loro padre defunto. Nel singolare ritrovarsi in una casa spartana persa nel bosco, i due uomini squarciano il velo dell'oblio in cui avevano gettato per decenni quella figura paterna così poco incline all'amorevolezza. Un padre distante che tutto il suo amore lo riservava agli anemoni piuttosto che ai suoi figli. Con fatica Ray e Jem si confrontano coi loro ricordi, coi loro demoni, in cui si rispecchiano anche decenni di storia inglese. Gli anni del dopoguerra in cui genitori spossati dal conflitto non riuscivano a trasmettere amore ai propri figli, in cui la Chiesa scambiava per amore la violenza pedofila e dove la rivolta nell'Ulster distruggeva amicizie storiche e soprattutto vite a profusione, appaiono come cartine al tornasole nel confronto tra i due fratelli. Un confronto duro senza sconti amplificato da un tempo meteorologico che annuncia una tempesta imminente, dal sapore biblico, che finalmente riesce a esprimersi in tutta la sua violenza con una grandinata epocale da far impallidire anche quella di The Day After Tomorrow – L'alba del giorno dopo che metteva sotto scacco Tokyo.
La regia di Ronan Day-Lewis è persino sorprendente nella perfezione dei movimenti di macchina, nell'uso sapiente di droni e degli effetti speciali, forse anche troppo. Quando si lascia andare, come nella sequenza del bagno in mare dei due fratelli, in un up and down ondivago tra superficie e immersione, regala un'emozione in più. Interessante la fotografia di Ben Fordesman che riesce a materializzare per tutto il film il turbinio della Natura che prepara quella tempesta che stavolta ribalta il leopardiano senso e annuncerà la quiete di un lieto fine atteso per tutto il film, probabilmente superfluo.
Sheffield, Inghilterra. Jem vive con la compagna Nessa e con il figlio di lei, l'adolescente Brian. Da qualche tempo il ragazzo è confuso e arrabbiato e ha quasi massacrato di botte un coetaneo. Per questo Jem parte in sella alla sua moto e s'immerge nella boscaglia. Con sé ha solo una parola d'ordine, delle coordinate geografiche e l'obiettivo di riportare a casa suo fratello Ray, che si è auto esiliato da anni dalla famiglia e dalla società, perché Brian adesso ha bisogno di lui.