Kaku Arakawa

Hayao Miyazaki e l'Airone

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I registi, è risaputo, sono dei grandi mentitori, la menzogna è parte del loro DNA. Da Fellini, il “gran bugiardo” per eccellenza, sino ai più recenti casi di Ken Loach e Hayao Miyazaki che avevano dichiarato il ritiro dall’attività salvo poi tornare sui loro passi, la lista dei “bugiardi” è davvero lunga. Queste bugie sono però per noi spettatori dei grandi regali poiché riuscire a godere ancora delle loro opere è gioia per occhi, cuore e cervello.

Per la verità il maestro Miyazaki ha annunciato il suo ritiro per ben tre volte, e proprio all’indomani dell’ultimo, avvenuto nel 2013, il videomaker Kaku Arakawa aveva realizzato il documentario Never-Ending Man: Hayao Miyazaki che in qualche modo era la celebrazione di una carriera straordinaria. Ma il maestro regala sempre novità e Arakawa riparte da quell’annuncio per raccontare come e perché Miyazaki ha cambiato ancora una volta i suoi programmi. Con lo stesso stile del precedente documentario, la camera di Arakawa si insinua nel sancta sanctorum del maestro e testimonia il suo metodo di lavoro, l’ansia che lo pervade e che lo porta a gettare migliaia di disegni che non lo soddisfano e momenti di contrasto ma anche di serena goliardia con i suoi amati collaboratori. Nel 1997 Miyazaki annunciò il suo primo ritiro dalla regia, tornando sui suoi passi pochi mesi dopo a causa della morte improvvisa nel 1998 di Yoshifumi Kondô, l’allievo che lui e il suo sodale Isao Takahata avevano individuato come loro successore allo Studio Ghibli. Lo Studio era il frutto della collaborazione e dell’amicizia nata negli anni tra Miyazaki, Takahata e Toshio Suzuki, lo storico produttore dei due registi e procacciatore indispensabile per garantire le risorse necessarie alla loro arte. Nel 2018 l’amico Takahata muore e Miyazaki, che solo due anni prima aveva perso anche la storica collaboratrice Michiyo Yasuda, con lui dal 1985, inizia a pensare di dover realizzare un film che in qualche modo racconti di questi due compagni di vita e di lavoro e della essenza dello Studio Ghibli. Prende così corpo nella mente del maestro l’idea di Il ragazzo e l’airone. Un processo faticoso che il documentario testimonia passo dopo passo. Frammenti di ricordi e di dialoghi con Takahata e Yasuda, si riverberano nella testa del maestro come una sorta di personalissima versione dell’Antologia di Spoon River traslata allo Studio Ghibli.

C’è un momento molto intenso nel documentario, in cui Miyazaki racconta con struggente intensità che i suoi film non nascono nella sua testa ma la sua testa si apre per ghermirli mentre gli volano intorno, come provenissero da un suo personalissimo registro akashiko. L’airone cinerino dal ventre prominente è ispirato a Suzuki (assai divertito di questa identificazione), il giovane protagonista Mahito Maki è l’alter ego del regista, Yasuda è Kiriko e infine Takahata è il misterioso prozio, il personaggio più oscuro e difficile da concepire per Miyazaki. Nel prozio egli proietta decenni di amicizia incondizionata e di incessante competizione lavorativa con Takahata, che paradossalmente anche se non ha mai raggiunto la fama e gli onori di Miyazaki, proprio Miyazaki vedeva come un modello irraggiungibile per lui.

Infine, una piccola chiosa riguardo una delle ossessioni del cinema di Miyazaki e che si trova nella sua passione per aerei, auto e motori in generale, trasmessagli da suo padre. Ma pochi sanno che la vera grande passione “motoristica” di Miyazaki è una normalissima Citroën 2Cv che lui possiede fin da giovane, curandola personalmente con estrema amorevolezza e che in questo film si fa personaggio silenzioso ma sempre presente. In un colloquio privato, il maestro mi aveva confidato di averle costruito personalmente un nuovo tettuccio fatto di listelli di bambù per sostituire quello di tela ormai inutilizzabile, e per sottolineare quanto questo per lui era importante, all’istante e senza dire una parola mi ha fatto e donato il disegno di questa vettura.


 

Hayao Miyazaki e l'Airone
Giappone, 2024, 120'
Titolo originale:
Hayao Miyazaki and the Heron
Regia:
Kaku Arakawa
Cast:
Hayao Miyazaki, Toshio Suzuki
Produzione:
Studio Ghibli
Distribuzione:
Lucky Red

Uno sguardo intimo su sei anni della vita creativa di Hayao Miyazaki durante la produzione del suo ultimo film "Il Ragazzo e l'Airone".

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