Roger Michell

Il ritratto del duca

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L’ultima commedia di Roger Michell (scomparso prematuramente lo scorso anno) si apre con una dichiarazione di non colpevolezza pronunciata dal protagonista. Un messaggio chiaro sin da subito, da cui si dipana il lungo flashback che confermerà la sua innocenza.

Il film racconta la storia vera ­– con qualche licenza cinematografica – di Kempton Bunton e del furto del celebre ritratto del Duca di Wellington (il generale che fermò Napoleone) di Francisco Goya, che il governo inglese acquistò nel 1961 per 140mila sterline, esponendolo alla National Gallery di Londra, da dove fu misteriosamente sottratto pochi giorni dopo.

Kempton (un perfetto Jim Broadbent) è un sessantenne in pensione, vive a Newcastle e tenta di arrangiarsi con qualche lavoretto saltuario per tirare avanti assieme alla famiglia. Ma è soprattutto un idealista e un sognatore: un Don Chisciotte della lower class che si batte contro le ingiustizie sociali, siano esse il canone televisivo o un datore di lavoro razzista; ed è pure un talented amateur, un dilettante di talento che scrive drammi che forse un giorno diventeranno sceneggiati della BBC.

A fargli da controcanto è la moglie Dorothy (una splendida Helen Mirren), disillusa dalla vita e insofferente alle battaglie del marito. Il loro rapporto, condito da schermaglie a colpi di humour rigorosamente british, è uno degli ingredienti migliori del film, sorretto dalle interpretazioni della coppia di veterani del cinema britannico. Kempton e Dorothy dormono in letti separati, e la frattura che li divide ha radici lontane, nella tragica morte della figlia tanti anni prima.

Siccome i soldi scarseggiano e i due devono rinunciare anche ad andare al cinema, il figlio minore decide di rubare il dipinto del Duca, facendosi beffe di Scotland Yard («Si parla tanto male dei piedipiatti ma i santi ci proteggano dai poliziotti dilettanti», ammoniva Hitchcock in Delitto perfetto). E così Kempton può improvvisarsi Robin Hood, chiedendo al governo, in cambio della restituzione del quadro, una somma per pagare il canone ad anziani e reduci di guerra.

Se lo split screen in stile anni ‘60 riporta a quell’epoca, lo sguardo è comunque rivolto al presente, come quando Kempton, mentre lavora prelevando focacce da un nastro trasportatore, profetizza ai colleghi che in futuro ci sarebbero stati dei robot al posto loro e l’uomo si sarebbe dedicato solo alla cultura. Il futuro è arrivato, ed anche i robot, ma non è che le cose siano poi molto cambiate. Eppure non bisogna abbattersi, insegna Kempton, nemmeno quando l’unica arma che ti resta è l’ironia («Come si mangia un elefante? Un morso alla volta»). La vita, in fondo, come Il giardino dei ciliegi di Cechov, può essere una tragedia ma anche una farsa.

Il sistema sociale in cui Kempton è inserito lo costringe a continui paradossi, come pagare il canone nonostante non veda la BBC sul suo televisore, oppure comprare il pasticcio di carne e rovinarne la crosta affinché Dorothy non si accorga che non è quello della ditta da cui è stato licenziato. E allora, con il consueto sense of humour, nel processo per il furto non può che cavarsela con una sentenza paradossale: colpevole per aver rubato la cornice, ma non il quadro, che era stato solo preso in prestito per fare del bene alla comunità. Verdetto prevedibile, certo, ma il finale ha lo stesso un sapore riconciliante: ed ecco che il ritratto del Duca riappare sullo schermo nel nascondiglio del Dr. No nel primo film di James Bond, che Kempton e Dorothy guardano finalmente al cinema.

Il canone TV gratuito per gli over 75 sarebbe stato introdotto quarant’anni dopo, mentre nessuna sceneggiatura di Kempton Bunton è mai stata prodotta. Nessuna, tranne questa.


 

Il ritratto del duca
Gran Bretagna, 2020, 96'
Titolo originale:
The Duke
Regia:
Roger Michell
Sceneggiatura:
Richard Bean, Clive Coleman
Fotografia:
Mike Eley
Montaggio:
Kristina Hetherington
Musica:
George Fenton
Cast:
Jim Broadbent, Helen Mirren, Matthew Goode, John Heffernan, Alice Stokoe, Sarah Annett, Charlie Richmond, Matt Sutton, Anna Maxwell Martin, Fionn Whitehead, Will Graham, Aimée Kelly, Michael Gould, Sian Clifford
Produzione:
Pathe UK, Ingenious Media, Screen Yorkshire, Screen Yorkshire
Distribuzione:
Bim Distribuzione

Newcastle, 1961. Kempton Bunton ha sessant'anni e qualcosa da dire, sempre. Contro il governo, contro la stupidità, contro l'ingiustizia sociale soprattutto, che combatte come Robin Hood nella Contea di Nottinghamshire. Ma la battaglia più strenua è quella domiciliare con Mrs. Bunton, la consorte inasprita dalla vita e dalla morte prematura della loro figlia. Kempton scrive drammi che nessuno leggerà e si batte con la BBC per abolire il canone agli anziani e ai veterani di guerra. Metà del tempo lo passa a opporsi, il resto a cercare un lavoro. Per contribuire all'economia familiare, il figlio minore ruba alla National Gallery il ritratto del Duca di Wellington. Rimproverato il suo ragazzo per il gesto, Kempton ne diventa complice chiedendo un riscatto al governo inglese da reinvestire in opere di bene...

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