Uno dei peggiori film della stagione in corso, Accidental Love, è in realtà uno dei più strani casi degli ultimi dieci anni.
Prima di consacrarsi definitivamente agli occhi del mondo con tre candidature agli Oscar per The Fighter, Il lato positivo e American Hustle, David O. Russell dovette affrontare il totale naufragio di un film tratto da un romanzo di Kristin Gore (figlia di Al Gore), che avrebbe dovuto chiamarsi Nailed (Inchiodata). Così come cominciarono, nel 2008, le riprese vennero presto interrotte per problemi economici e divergenze tra attori e troupe. Un capitolo archiviato? Niente affatto. Con ben sette anni di ritardo, alcuni produttori hanno deciso di portare nelle sale la pellicola con un nuovo titolo e uno pseudonimo per il regista (Stephen Greene, appunto).
Spesso è impossibile fuggire dal proprio destino: per questo O. Russell ha dovuto fare i conti con gli scheletri del passato, tornati sotto forma di commedia (in)volontariamente demenziale, recitata da cani e inconcepibilmente ambiziosa. Infatti, il più grande difetto di Accidental Love risiede nel voler affrontare i più spinosi temi che, oggi come allora, affollano le cronache politiche statunitensi (i costi dell’assistenza sanitaria, il gap incolmabile tra cittadini e politica) con un tono greve e scanzonato totalmente fuori luogo. Non divertono affatto le disavventure della bella Alice (Jessica Biel), costretta, dopo un incidente, a tenersi un chiodo in testa capace di comprometterle la salute oltreché la vita sentimentale.
Un inqualificabile tonfo di un regista che, in casi come questi, dimostra di essere stato nel tempo più furbo che bravo. Capace con il suo acume di intercettare mode passeggere o quanto meno gusti temporanei. Sarebbe impossibile spiegare altrimenti un tale disastro, che invece va ricondotto (nonostante le attenuanti dovute alla produzione postuma) all’inadeguatezza di O. Russell nel calibrare il tono con perspicacia e delicatezza. Ciò che doveva essere leggero e grottesco, scade immediatamente nel ridicolo. Con le difficoltà distributive che alcuni ottimi film incontrano oggi, è un insulto trovare nelle sale (anche se estive) questo cattivo esempio di cinema.
La vita perfetta di Alice, un'ingenua cameriera di provincia, viene sconvolta quando a causa di un incidente bizzarro, si ritrova ad avere un chiodo infilato nella testa alla vigilia del suo matrimonio. Dopo aver scoperto che il chiodo non può essere rimosso perché Alice non ha un'assicurazione sanitaria e i costi dell'intervento sono molto alti, il fidanzato di Alice rompe il fidanzamento. La ragazza, a causa degli imprevedibili effetti causati dal chiodo, tra cui un impetuoso appetito sessuale, si ritrova nelle braccia di Howard Birdwell, un giovane e inesperto parlamentare, che però si offre di perorare la sua causa.