Roberto Andò

L'abbaglio

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Nel 1963 Leonardo Sciascia scrisse un racconto, Il silenzio (pubblicato solo nel 2010 da Adelphi ne Il fuoco nel mare. Racconti dispersi (1947-1975)) dove rievocava un episodio poco noto della storia del Risorgimento: il sostegno che il colonnello Vincenzo Giordano Orsini ricevette dai notabili e dal popolo quando fece sosta a Sambuca di Sicilia, mentre veniva inseguito dall’esercito borbonico, comandato dal colonnello svizzero Giovan Luca von Mechel. Questi era stato ingannato da un abile e risolutivo stratagemma di Garibaldi, che aveva indotto i borboni a credere ad una sua ritirata, mentre di nascosto si dirigeva verso Palermo. Orsini aveva con sé solo un centinaio di uomini, in parte feriti, ma riuscì a far credere ai borboni di essere Garibaldi alla testa dei suoi Mille. I notabili liberali di Sambuca e in particolare l’arciprete Ciaccio, seppero nascondere ai borboni la presenza di Orsini e dei suoi nel paese e così salvarono le loro vite e gli abitanti dalle devastazioni che von Mechel aveva invece inflitto a Corleone.

Roberto Andò ha reinventato e ampliato questa storia con gli sceneggiatori Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, immaginando due personaggi di imbroglioni siciliani, Domenico Tricò e Rosario Spitale (incarnati estrosamente da Ficarra e Picone), che con le loro maschere di furbizia e opportunismo si contrappongono all’idealismo integerrimo di Orsini (il sempre magistrale Toni Servillo), siciliano come loro. Le vite parallele dell’ufficiale che ha abbandonato il proprio censo per aderire alle idee di Mazzini e quelle (immaginarie) dei due imbroglioni senza ideali si intrecciano e si confrontano, divaricandosi quando i due disertano al momento dello sbarco a Marsala, per poi incontrarsi nuovamente quando, dopo alcune vicissitudini (fra cui un episodio in un convento che riecheggia, in chiave casta, la novella di Masetto, l’ortolano finto muto e scemo del Decameron) vengono ritrovati e riarruolati a forza per servire alla messinscena escogitata da Garibaldi.

La narrazione è basata sull'alternarsi delle angolazioni contrapposte di Orsini, da una parte, e Tricò e Spitale dall’altra, mentre un altro personaggio inventato, Assuntina (l'intensa Giulia Andò), suora coatta e poi costretta a rinunciare ai voti, è una figura che allude alle condizioni sofferte dalle donne del tempo. Nell'orchestrare i due piani della narrazione, Andò si tiene sempre in equilibrio fra dramma storico e commedia, con un sicuro senso dello spettacolo, arricchito dalle scenografie di Giada Calabria, dai costumi di Maria Rita Barbera e dalla fotografia di Maurizio Calvesi; intanto il suo sguardo sul paesaggio siciliano lascia trasparire l’amore per le luci e i colori della sua terra d’origine. Se Orsini rimane sempre coerente con il proprio idealismo e l'obbedienza leale a Garibaldi, Tricò e Spitale invece rivelano un'inaspettata umanità quando sono confrontati alla tragica morte di un ragazzo siciliano, al punto da rischiare le loro vite in una pericolosa finzione, una truffa stavolta ordita per altruismo, che perfeziona l’abbaglio inflitto da Garibaldi ai borboni perché evita che i poveri e generosi abitanti di Sambuca ne paghino le conseguenze.

A differenza di Jacovacci/Sordi e Busacca/Gassman de La grande guerra, l'azione di Tricò e Spitale non è un sacrificio estremo bensì un isolato gesto generoso compiuto una tantum, ispirato dall’idealismo altrui, che non avrà nessuna conseguenza nelle loro esistenze. Lo sguardo di Orsini sui due uomini è lo stesso di Andò sulle contraddizioni dell'Italia che, oscillante fra generosità e egoismo, è diventato un paese mancato. L’abbaglio del titolo è quindi doppio: l'inganno tattico di Garibaldi in cui sono caduti i borboni e l'illusione in un'Italia civile e onesta in cui sono caduti Orsini e tutti gli idealisti.


 

L'abbaglio
Italia, 2025, 131'
Titolo originale:
id.
Regia:
Roberto Andò
Sceneggiatura:
Roberto Andò, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso
Fotografia:
Maurizio Calvesi
Montaggio:
Esmeralda Calabria
Musica:
Emanuele Bossi, Michele Braga
Cast:
Toni Servillo, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Tommaso Ragno, Giulia Andò, Pascal Greggory, Leonardo Maltese, Andrea Gherpelli, Daniele Gonciaruk, Giulia Lazzarini
Produzione:
Tramp Ltd., Bibi Film TV, Rai CInema, Netflix, Medusa Film
Distribuzione:
01 Distribution

1860. Durante la spedizione dei Mille, Giuseppe Garibaldi affida al colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini l'incarico di arruolare volontari e poi il compito di ingannare l'esercito borbonico facendo credere in una ritirata. Tra i soldati reclutati, ci sono due malcapitati siciliani che tentano in qualcje modo di cavarsela.

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