Un web documentary girato tutto sottoterra, a Milano, tra rifugi antiaerei, stazioni della metropolitana, bagni pubblici abbandonati, manufatti fognari e dell’acquedotto, locali notturni e altri spazi.
È Sotterranea, un progetto documentario a cura di Chiara Campara, Matteo Ninni e Carlo Tartivita, tre registi che dopo la piccola spinta iniziale di un bando della Scuola Civica di Cinema di Milano - che ha messo a disposizione per qualche settimana parte delle attrezzature - hanno cominciato in maniera totalmente indipendente questo viaggio nei luoghi trascurati o dimenticati sotto la città, raccogliendo le storie di chi li ha vissuti o li attraversa, provando a tracciare un legame tra un luogo e un altro senza le continue discese e risalite a cui obbliga lo spazio reale.
Il sotto è il posto dei morti ma anche dei tesori, dell’interconnessione da un punto all’altro, dell’acqua che scorre, della memoria dimenticata. È luogo di incontro o uno spazio coperto dove provare coreografie. È il regno delle luci al neon e dove c’è sempre un odore di cui lamentarsi.
Il progetto, che prevede ancora due mesi di riprese prima di passare al montaggio, è totalmente autoprodotto e sostenuto da una campagna di crowndfunding appena partita su Produzioni dal Basso.
Mentre la città, qualche metro più su, spinge i suoi grattacieli sempre più in altro, Sotterranea, come ogni sguardo controcorrente, è qualcosa che merita una certa attenzione, anche solo per il coraggio della curiosità.
Per sostenere il progetto e avere maggiori dettagli sono attivi un blog, una pagina Facebook e la campagna di crowdfunding.