Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana... il cinema stava mutando per sempre, cambiando pelle e rivoluzionando in modo irreversibile i propri organismi interni. Correva l'anno 1977 e con il primo capitolo di Star Wars prendeva vita una nuova articolazione del cinema americano d'intrattenimento.
Se all'epoca si era ancora lontani dalla consapevolezza del carattere storico introdotto dal modello produttivo sperimentato da Lucas – diremmo oggi dalla sua portata crossmediale - era ben chiaro che film e saghe tanto amate dal pubblico potevano essere il punto di partenza (o di convergenza) per far proseguire l'esperienza di quei racconti di successo, in modo fino ad allora inedito, sulle tante piattaforme esistenti o in via di sviluppo, come videogame, giocattoli e ovviamente fumetti.
Vale la pena ricordare che tutto questo stava accadendo in una fase storica in cui la televisione non aveva ancora fagocitato il consumo del cinema - anche se questo tipo di progetti con enormi budget e ad alto tasso spettacolare erano in qualche modo una risposta dell'industria alle insidie del piccolo schermo - e VHS e Betamax stavano soltanto muovendo i primi passi. Stiamo parlando per intenderci di anni in cui il concetto stesso di home video era oggetto di contese legali: nel 1976 la Disney e gli Universal Studios intentarono una causa contro Sony, che avrebbe "istigato", con i propri prodotti, i consumatori alla pirateria.
Proprio a due anni di distanza da Star Wars, arriva nei cinema Alien di Ridley Scott. Capolavoro della fantascienza dark horror, intriso di realismo e di inquietanti interrogativi esistenziali, Alien fu una risposta cupa e claustrofobica alla Space Opera di George Lucas. Un film epocale, che continua a terrorizzare generazioni di appassionati e che fu, come per Star Wars, il punto di partenza di una serie di narrazioni che si svilupparono non soltanto al cinema ma anche in ambito fumettistico.
Oggi è finalmente disponibile anche nel nostro paese, grazie a Diábolo Edizioni, l'adattamento a fumetti ufficiale dell'incubo vissuto da Ripley e compagni, scritto da Archie Goodwin e disegnato da Walter Simonson. Uscito sulle pagine della rivista Heavy Metal nel 1979, contemporaneamente al film di Ridley Scott, il volume è un adattamento fedele, e proprio questa precisione va vista nell'ottica di un periodo storico ben preciso, in cui gli editori intravidero le potenzialità commerciali della prosecuzione e ripetizione da parte dello spettatore dell'esperienza shock del film.
Il volume è dunque figlio della sua epoca, e questo non può che giocare a suo favore. Esattamente come per il film, la sperimentazione legata al business e all'intrattenimento non poteva prescindere nella mente dei suoi creatori dalla solidità della narrazione. Siamo lontani dall'automatismo da laboratorio dei franchise contemporanei. Il racconto, sapientemente tradotto dallo schermo alla pagina da Goodwin (non a caso artefice anche dei primissimi adattamenti ufficiali di Star Wars editati in Italia nei bellissimi volumi Panini Omnibus), ha delle salde matrici letterarie che vengono aperte alle potenzialità di una dimensione splatter mai fine a se stessa.
In questo il lavoro di Simonson - che aveva avuto la prima vera affermazione professionale proprio su testi di Goodwin sulle pagine di Detective Comics con Manhunter e che vedrà il suo lavoro consacrato negli anni '80 sulle pagine di Thor - appare estremamente misurato nella costruzione della pagina, ma con esplosioni nella composizione che restituiscono magistralmente la tensione spasmodica che ha fatto la fortuna di Alien.
Sarà soltanto con Aliens – Scontro finale, il secondo episodio del 1988 diretto da James Cameron (vero erede di Lucas nell'evoluzione del concetto di franchise cinematografico), che un'industria ormai consapevole riprenderà l'universo cinematografico trasformandolo in una serie a fumetti che avrebbe fatto la fortuna dell'allora nascente casa editrice Dark Horse, alla quale negli anni successivi si dovranno titoli che hanno alimentato il recente universo dei Cinecomics come Hellboy, 300 e Sin City
Per concludere non possiamo che consigliare questo bel libro a fumetti non solo a tutti gli appassioanti del film, ma anche a tutti quei lettori che vogliono avere fra le mani un oggetto che ha contribuito, seppur indirettamente, all'evoluzione dell'industria statunitense dell'intrattenimento cinematografico.
Titolo: Alien. La storia illustrata
Editore: Diábolo Edizioni
Autori: Testi Archie Goodwin, Disegni Walter Simonson
Formato: 21x27 66 pagine a colori cartonato
Presso: 15,95 €