Se i dati di vendita di fumetti e graphic novel che arrivano dalle rilevazioni effettuate sul mercato italiano restituiscono l'immagine di un paese ancora profondamente immerso nella crisi, è certo che in questi ultimi anni l'offerta per lettori e appassionati italiani è aumentata non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi, rendendo facilmente reperibili titoli e autori che fino a 10 anni fa erano esclusivo appannaggio di coloro che decidevano di rivolgersi al mercato delle uscite in lingua originale.
La sedimentazione di un'offerta sempre più varia - che insieme a tanti altri fattori ha contribuito a riportare il fumetto al centro dei consumi culturali - è stata possibile anche grazie all'impegno e alla caparbietà di piccole realtà editoriali che con il giusto equilibrio di passione e professionalità hanno finalmente traghettato il mercato italiano del fumetto verso l'età adulta, lavorando su quei margini (a onor del vero vastissimi) che circondano le proposte più commerciali.
Fra queste realtà vale certamente la pena parlare di Eris Edizioni, giovane ma già consolidata casa editrice nata a Torino nel 2010. Eris è il risultato del lavoro e dell'impegno di Anna Matilde Sali, Gabriele Munafò e Sonny Partipilo, conosciutisi in ambito universitario e accomunati dalla passione per l'editoria e il fumetto. Il progetto, nato con piccole autoproduzioni, ha saputo crescere costantemente in questi 4 anni, costruendo con serietà e metodo una realtà profondamente identitaria, che pur essendo ben radicata in un discorso innanzitutto culturale e giocoforza commerciale, non rinuncia attraverso la propria linea editoriale ad una chiara volontà militante.
Eris è una casa editrice a tutto tondo, che pubblica saggistica (vedi l'interessante What the fuck are you talking about? Traduzione, omissione e censura nel doppiaggio e nel sottotitolaggio in Italia di Fay R. Ledvinka), narrativa (il noir Inverno rosso di Luca Rinarelli illustrato da Marco Martz e diventato un vero e proprio caso editoriale) e soprattutto fumetto.
Due sono i filoni che possiamo individuare nel catalogo Eris dedicato alla nona arte. Da una parte il lavoro su esordienti italiani con una serie di volumi che mettono alla prova il talento di artisti giovani e giovanissimi sul formato monografico. Vale la pena qui citare Fino all'ultima mezz'ora di Matteo Manera e Hoarders di Alessandro Caligaris. Accanto a queste “opere prime” trovano spazio proposte legate al fumetto internazionale di qualità, con una scelta di titoli di grande interesse ma per tanti motivi ancora privi di una edizione italiana.
Fra questi ultimi vale sicuramente la pena soffermarsi su due titoli della collana Kina. Il primo è H.P. Lovecraft. Da altrove e altri racconti di Erik Kriek. Si tratta della prima opera pubblicata nel nostro paese di uno dei più importanti fumettisti olandesi, che finalmente anche il nostro pubblico potrà apprezzare in questa raccolta di adattamenti di alcuni dei racconti più significativi del maestro della letteratura dell'orrore. Impresa difficilissima, superata forse soltanto da I miti di Cthulhu di Alberto Breccia, che Kriek affronta con stile ed inventiva, immergendo le narrazioni del maestro di Providence in una personalissima elaborazione mutante del classico stile EC Comics di autori quali Wally Wood, Harvey Kurtzman, Jack Davis. In questo libro veramente notevole, Kriek fa propria la lezione dei maestri americani, contaminando il loro stile iconico con improvvise aperture espressioniste e architettando il tutto con una certosina costruzione della tensione che gli amanti di Lovecraft non potranno non apprezzare.
Il secondo fra i titoli “internazionali” è Nel paese dei Mullah dell'iraniano H.R. Vassaf, primo graphic novel ad essere pubblicato in Europa di questo poliedrico fumettista, grafico e disegnatore costretto per motivi politici nel 2006 a lasciare il proprio paese. Il libro narra le tappe salienti dell'ascesa dell'attuale regime teocratico attraverso l'incontro fortuito fra un soldato dell'esercito, nazionalista e fervente sostenitore del regime, e un intellettuale moderato rifugiatosi su un'isola deserta in cerca di tranquillità e solitudine.
Scandito in modo implacabile dai ricordi del soldato Hadji, il racconto è un romanzo di formazione all'integralismo, dove ciascun capitolo corrisponde ad una tappa decisiva nella storia del consolidamento del regime. In un bianco e nero nettissimo, in cui l'eleganza della pagina e delle sue geometrie grafiche lascia immediatamente spazio alla forza drammatica delle vicende raccontate, va in scena un mondo diviso in due, in cui il conflitto fra la luce e il buio, il bianco e il nero, non possono non richiamare la repressione brutale del regime ai danni dei suoi oppositori. Curiosità cinematografica: il capitolo La nascita di un cinema Iraniano è incentrato sulle vicende del regista cinematografico Mohsen Cherik, figura ispirata alle esperienze di numerosi registi iraniani e soprattutto di Mohsen Makhmalbaf.
Vale la pena chiudere sottolinenando che tutte le uscite di Eris sono sotto licenza Creative Commons e che non si può non avere simpatia e rispetto per una realtà editoriale che oggi in italia chiude un suo comunicato stampa con la frase: “Giusto un appunto: una policy elementare, Eris in nessun modo, con nessuna sua opera vuole favorire o favorirà il razzismo o atteggiamenti xenofobi, Eris è antisessista, contro ogni discriminazione di genere, antifascista e contro qualsiasi regime totalitario che privi l’uomo dei suoi diritti fondamentali.”
Per info: www.erisedizioni.org