È morto questa mattina a Roma Bernardo Bertolucci. Aveva 77 anni ed era malato da tempo. È impossibile spiegare, sintetizzare o anche solo ricordare in maniera esaustiva quello che Bertolucci ha rappresentato per il cinema italiano, per quello internazionale e per la storia (non solo del cinema) del Novecento. Dall’amore per la Nouvelle Vague e il cinema francese alle prime esperienze con Pasolini e Sergio Leone fino ai grandi e grandissimi successi internazionali la stella di Bertolucci non ha mai smesso di brillare. Perché lui come pochissimi altri ha saputo essere intellettuale, autore, sperimentatore e provocatore ma senza mai smettere di fare un cinema popolare in senso nobile, un cinema che è stato compreso, amato, copiato e studiato in ogni angolo del mondo, da Hollywood fino alla Cina, e che lo è ancora oggi. E anche solo per questo, che è una delle cose più grandi che un regista possa regalare, la sua scomparsa lascia un vuoto enorme. Diceva un personaggio, in un famoso dialogo di Prima della rivoluzione, che non si può vivere senza Rossellini, oggi sappiamo che non si può nemmeno senza Bernardo Bertolucci.