Ghesseha (Tales), splendido film della regista iraniana Rakhshan Banietemad, visto e premiato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, ha aperto venerdì il festival Sguardi Altrove, in scena a Milano e dedicato a "Identità plurime, identità negate. Diaspore territoriali".
Organizzata dall'omonima associazione, questa interessante rassegna al femminile (ma non solo) che offre un centinaio di proiezioni e anteprime, e poi incontri, mostre e workshop, va in scena tra lo Spazio Oberdan, il Cinema Beltrade, la Casa dei Diritti e l’Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare.
Da notare, nel primo giorno del festival, anche due opere della sezione ‘Finestra sull’Australia’ - Voices from the Cape documentario di David Vadiveloo e Sortino Social Club di Giusy Buccheri - il primo film del concorso lungometraggi, Seguir viviendo di Alejandra Sanchez (che si colloca nel momento d’oro della cinematografia messicana) e il focus "Figure femminili, case e famiglie nella complessità del Medio Oriente", con la proiezione di Heritage (Inheritance), esordio alla regia della nota attrice palestinese Hiam Abbas, presentato alle Giornate degli autori a Venezia nel 2012.
La giornata di ieri era dedicata ad Alda Merini, con lo spettacolo "Sono nata il ventuno marzo a Primavera". Ma sono andati in scena anche l'omaggio a Costanza Quatriglio - con la proiezione di Triangle e Girotondo - seguito dalla proiezione di Villa touma, esordio alla regia della palestinese Suha Arraf, già sceneggiatrice del regista israeliano Eran Riklis, e dall'anteprima italiana di Vecchi pazzi della regista elvetica Sabine Boss, film vincitore dello Swiss Film Prize come miglior film, miglior sceneggiatura, miglior attore e migliore attrice.
Oggi, domenica 22, il Festival si apre allo Spazio Oberdan alle 15 con il Focus: L’Identità Multiforme, che presenta Gett, The trial of Viviane Amsalem (Viviane) dei fratelli Ronit e Shlomi Elkabetz, primo titolo della trilogia a loro dedicata.
Alle 17, in occasione del compleanno della grande artista italiana il prossimo 25 marzo, proiezione di Donne nel mito – Mina, un documentario di Marco Spagnoli, ricco di preziosi materiali di repertorio tratti dagli archivi Rai e Istituto Luce, che ne ripercorre la vita e la carriera attraverso le interviste esclusive a Danilo Rea - pianista e accompagnatore dell’artista - e Antonello Falqui - autore dei più importanti varietà ai quali Mina ha partecipato. A seguire presentazione del libro “Donne nel mito – Mina” di Roberta Maresci (Gremese Editore). In sala saranno presenti il regista e Francesca Ginocchi, direttore comunicazione di NBC Universal Global Networks Italia.
Alle 18, per la sezione Sguardi Incrociati, in programma 1893. L’inchiesta di Nella Condorelli, con musiche originali di Massimo Zamboni, viaggio cinematografico in una pagina dimenticata della nostra storia, tratta dall’inchiesta realizzata nel 1893 da un giornalista veneto a dorso di mulo sulle strade di una Sicilia sconosciuta.
Segue alle 21 l’anteprima italiana di Ben Zaken della regista israeliana Efrat Corem presentato all’ultima edizione del Festival di Berlino.
La giornata prevede inoltre dalle 10 alle 17 l’attesa masterclass con Costanza Quatriglio “Filmare l'invisibile”, organizzata in collaborazione con Milano Film Network. Infine, dalle 15 alle 17 presso il Laboratorio DAGAD in Fabbrica del Vapore, in via Procaccini 4 a Milano, TRUCCO & PARRUCCO, un laboratorio di cinema di animazione con plastilina, dedicato a bambini e ragazzi, dai 5 agli 11 anni.