Una corrente di crudeltà, attentamente dosata, è spesso determinante per la riuscita di una commedia, perché può imprimere un respiro imprevedibile alla dinamica delle gag o aggiungere sfumature inattese ai personaggi. Ma in Un piano perfetto (2012) di Pascal Chaumeil, il sale arriva troppo tardi ed è edulcorato dal solito zucchero del lieto fine obbligato.
La bellissima e agiata dentista Isabelle (Diane Kruger) prende di mira, per un suo piano segreto, il povero Jean-Yves (Dany Boon), goffo, ingenuo e noioso perdente che lavora alle guide turistiche di Routard. Infatti intende sposarlo in bianco per sfuggire ad una jella che grava sulla sua famiglia, secondo cui il primo matrimonio sarebbe ineluttabilmente destinato a finire male. La bella vuole unirsi al promesso sposo Pierre e, dato che a nozze arrangiate Jean-Yves non le concede il divorzio, lo tormenta e umilia rovinandogli l'esistenza. Per poi pentirsene.
Al suo secondo film dopo il vivace e originale Il truffacuori (2010), Pascal Chaumeil, già assistente di una volpe della commedia francese come Pierre Tchernia e del tycoon Luc Besson, riprende il tema del bluff, della menzogna e della manipolazione coniugale, assegnando stavolta ad un personaggio femminile il crisma diabolico della seduzione che cambia la vita altrui e, d'altra parte, cerca di rinnovare i fasti di L'uomo di Rio (1964) di de Broca e di Il mio uomo è un selvaggio (1975) di Rappeneau con un'ambientazione esotica (dal Kenya a Mosca).
In realtà Chaumeil stava preparando un altro progetto, rinviato per problemi di casting e ha ripiegato su questa sceneggiatura su commissione (opera di Laurent Zeitoun e Yoann Cromb, gli stessi del Truffacuori) che soffre dell'handicap di una trovata iniziale assolutamente balorda (la maledizione del primo matrimonio) e di una cornice narrativa (la storia è narrata in flashback durante la notte di Natale dai parenti di Isabelle) che diluisce e frammenta tempi e battute spesso già deboli.
Peccato perché l'elegante Diane Kruger dimostra versatilità e humour ed è perfettamente a suo agio in una commedia. È soprattutto grazie a lei e al magnifico clown triste e tenero Dany Boon, se alcune gag (le più perfide, appunto) non vanno a vuoto.
Isabelle, una donna che ha successo in amore, cerca di rompere la maledizione che colpisce la sua famiglia: tutti i primi matrimoni finiscono con un divorzio. Le viene così l'idea di portare all'altare un perfetto sconosciuto prima di sposare il suo fidanzato.