C’è stato un tempo in cui il cinema dei fratelli Farrelly ribaltava le coordinate della commedia americana, esasperandone tematiche e situazioni per oltrepassare il limite del mostrabile; e c’è stato un tempo in cui il terribile duo riusciva ad utilizzare il grottesco e il non sense per raccontare un paese e le sue contraddizioni, trasformando un’inconfondibile comicità dissacrante in vera e propria arma terroristica contro un mondo e le sue convenzioni.
Ma tutto questo, appunto, accadeva un tempo. Oggi che la loro verve sembra essere considerevolmente rientrata nei ranghi, un prodotto come Comic Movie rappresenta una sorta di canto del cigno della loro scorrettezza: nonostante i numerosi episodi del film e i vari registi coinvolti (per non parlare dell’incredibile quantità di volti noti), solamente quelli a firma di Peter Farrelly, per l’occasione orfano dell’inseparabile Bobby, sembrano dare un senso all’operazione.
Tutti gli altri, è innegabile, si muovono entro gli spazi di una comicità demenziale ormai fine a se stessa, il cui vero problema macroscopico, per un prodotto del genere, è che non si ride quasi mai.
Concentriamoci allora su quel poco di interessante che c’è: Farrelly sembra l’unico a possedere quella leggiadra consapevolezza grazie alla quale, finalmente, la fisicità dell’attore diventa parte integrante delle dinamiche e dei meccanismi comici. Dai testicoli sul collo di Hugh Jackman alla metamorfosi “orrorifica” della bellezza di Halle Berry, il regista americano trasforma il corpo da star dei suoi protagonisti e lo deforma, lo trasfigura in bersaglio da prendere di mira per riportarlo violentemente con i piedi per terra.
E’ poco più di una sciocchezza, è vero: ma questa piccola, piccolissima stoccata contro l’apparente e finta bellezza dell’establishment hollywoodiano è davvero l’unica ancora di salvezza dell’intero film, senza la quale non rimarrebbe altro che una successione di sproloqui verbali che accarezzano la superficie patinata del genere, ma non la graffiano mai.
Sedici episodi all’insegna del politicamente scorretto.