“Un proverbio arabo dice che solo tre cose danno valore a un uomo: l’autorevolezza, la ricchezza e la sfortuna. Io sono stato sfortunato e fortunato da conoscerle tutte e tre…” inizia così l’ultimo film di Olivier Marchal, ex-poliziotto diventato prima attore e poi regista. Torna dietro la macchina da presa e torna, naturalmente, al genere poliziesco riproponendo storie di criminalità, di mani sporche, di tradimenti e di vendette. Ma anche riproponendo la forma del genere stesso tra montaggi alternati, musiche ricorrenti e una fotografia definita che richiama alcuni aspetti del noir con le sue ombre intense e le silhouettes. E poi c'è il lavoro sugli attori e con gli attori sul quale Marchal investe sempre molto. In questo caso una coppia di ferro come quella rappresentata da Gerard Depardieu e Benoît Magimel.
Il film mette in scena un classico racconto rise and fall nel quale a un primo momento di ascesa sociale ed economica segue la discesa rovinosa che però, in questo caso, non si sa come, quando e perché avverrà. È infatti la storia di un uomo ucciso, come annuncia proprio l'apertura in cui è la sua stessa voce fuori campo a chiudere la “storia” e il lungo flashback che segue ricostruisce la vicenda basata su quei tre elementi citati nell'incipit: autorevolezza, ricchezza e sfortuna. E La truffa del secolo ha la sfortuna, o la fortuna, di mostrarli tutte e tre.
Lo sfondo è quello della Francia contemporanea che emerge, tra comunità ebraiche e famiglie arabe, come un Paese multiculturale e perfettamente attuale. Altrettanto nello spirito dei tempi è il protagonista Antoine Roca. Un onesto lavoratore, un imprenditore in grosse difficoltà fiscali ed economiche, insoddisfatto e costretto a chiudere la sua attività che - proprio in cerca di autorevolezza e ricchezza - tenta di fare il grande passo della vita organizzando una grande truffa ai danni dello Stato francese con la quale, attraverso mosse fiscali ben precise e illustrate minuziosamente, vuole tentare di aggirare il sistema di tassazione del carbone.
La sfida di Antoine diventa allora un viaggio che si compie principalmente intorno ai tavoli dei night club e dei locali di lusso che frequenta insieme ai suoi compagni. Un viaggio fatto di persone che discutono, dibattono e pianificano. Sempre intorno a un tavolo, che sia quello di uno squallido locale di periferia oppure la tavola imbandita per cena in una delle lussuose case di Aron Goldstein (suocero e acerrimo nemico di Antoine). Un viaggio intorno al denaro, ma anche intorno al conflitto tra il denaro e gli affetti, tra il lavoro e la famiglia. “Quello dei soldi è l’unico potere che non va messo in discussione” ricorda Aron ad Antoine mentre gli propone di scambiare un’altissima cifra di denaro con la custodia di suo figlio. La famiglia è al centro dello sguardo del cinema di Olivier Marchal ed è al centro dello sguardo del protagonista, padre che lotta per la custodia del figlio e figlio strettamente legato alla madre che gli ricorda le sue radici oneste. Anche se Antoine è un padre, l’unica vera figura realmente “paterna” del film è però quella di Aron, il padre di sua moglie, autorevole e critico su ogni aspetto. È con lui infatti che nascerà lo scontro, un conflitto quasi edipico, una lotta in cui sono messe in gioco sia l’autorevolezza che la vita stessa.
La truffa del secolo è dunque una questione tra uomini, ma è anche una questione tra donne: tradite, umiliate, divorziate. Donne che combattono, si vendicano, donne che prendono in mano il potere quando l’uomo non è più in grado di gestirlo. Nella prima sequenza vediamo una macchina che si ferma e Antoine che, scendendo, viene ferito a morte da dei colpi di pistola. Ed è subito chiaro dove si pone il limite della vita di Antoine, il limite del suo viaggio: durante tutto il film quella macchina potrebbe arrivare e fermarsi, in ogni momento Antoine potrebbe scendere e potrebbe morire. D'altronde “la morte è meno terribile quando si è stanchi” e, dopo la morte, saranno state sviscerate “le tre cose che danno valore ad un uomo” ma, non solo di uomini parla questo film.
Antoine Roca è un imprenditore in grosse difficoltà economiche e finanziarie. Per salvare la propria situazione decide di aggirare lo stato francese. Una truffa che lo condurrà in una spirale discendente fatta di banditismo finanziario e corruzione.