Il solito sguardo sornione di Steve Carell fa capolino da uno specchietto retrovisore; e se non fossimo seduti in un cinema, penseremmo di trovarci davanti a una puntata di The Office.
Inizia così C'era una volta in estate, con l'alter ego americano di Ricky Gervais a riempire la scena per brevi istanti, finché non ci si accorge di un'altra presenza, seduta con fare annoiato alle sue spalle: è un ragazzino, si chiama Duncan e l'estate del titolo sarà tutta sua. Lo aspettano torridi mesi di educazione emotiva e sentimentale, divisa fra l'odiata casa di villeggiatura in riva al mare e un parco acquatico che pare teletrasportato direttamente da Cesenatico, alla faccia di chi credeva che gli Hamptons fossero un regno esclusivo di abitudini da vip.
Se è vero che il tetto condiviso a malincuore con la madre e con la detestabile spocchia del di lei compagno (il Carell di cui sopra) incarna alla perfezione il pantano esistenziale dell'adolescenza, non resta che uscire all'aria aperta per scrollarsi di dosso il malessere: gite in bici di spielberghiana memoria (da E.T. ai Goonies) faranno scoprire a Duncan un universo di amicizie e calore umano cui non sembrava avvezzo.
Tony Collette, abile nei panni della genitrice problematica fin dai tempi di About a boy e passando per Little Miss Sunshine, non ha saputo fornire al figlio una figura paterna degna di questo nome? Niente paura, ci pensa il sempre strepitoso Sam Rockwell a compensare le mancanze: sarà lui ad insegnare a Duncan a scivolare (letteralmente) oltre le avversità.
L'esordio cinematografico del duo composto da Nat Faxon e Jim Rash, già sceneggiatori di discreto successo, è un'ottima commedia "di formazione", erede di quel filone che fu tanto caro ai figli degli anni Settanta e Ottanta: i 103 minuti di C'era una volta in estate scorrono piacevoli e insieme edificanti, riuscendo nell'intento di risultare costruttivi senza bisogno di scomodare la traballante impalcatura della morale. Molto meglio quella di un gigantesco ottovolante acquatico, allora.
Il quattordicenne Duncan è in vacanza a Cape Cod con la madre, il suo nuovo fidanzato e la figlia di quest'ultimo. Trascurato e introverso, Duncan trova conforto solamente nell'amicizia con Owen, bizzarro manager di un parco acquatico che finisce per assumerlo come suo assistente. Lontano dalla famiglia e circondato da nuovi affetti, Duncan riuscirà finalmente ad affrontare la vita con coraggio.