Tutto ciò che i fratelli Wachowski non riuscirono a fare con l'ambizioso Cloud Atlas, è racchiuso discretamente in un film australiano uscito in Italia con un anno di ritardo. Evitati saggiamente ridondanti effetti speciali, in Predestination si punta senza fronzoli verso una visione dell'umanità assoluta, in cui alcuni uomini in grado di ingannare il tempo che scorre (e quindi di prevedere il futuro) non possono comunque modificare il corso degli eventi. Un'idea non certo innovativa, innestata in un film visionario.
Ma andiamo con ordine: Predestination è l’ultima fatica dei fratelli Spierig, australiani di nascita, qui al secondo film con protagonista Ethan Hawke, dopo l’inguardabile Daybreakers – L’ultimo vampiro del 2009. Oltre all’attore texano, appare come una stella la quasi debuttante Sarah Snook, non una semplice spalla, capace addirittura di rubare la scena al più illustre collega. La sceneggiatura è tratta dall’affascinante racconto breve del 1959 di Robert A. Heinlein All you Zombies, già abbastanza importante da essere stato ripreso più volte (mai al cinema però).
Girato ottimamente, con un buon ritmo e qualche caduta di stile (frutto della natura eccessivamente popolare della pellicola), il film è un buon esempio di intrattenimento dalle solide basi, capace di racchiudere diversi spunti interessanti. Dalla capacità di crescere e affrontare l’avvenire facendo i conti solo con sé stessi, sino alla parabola sulla solitudine a cui l’individuo è costretto in questa vita. Lo spettro di significati è enorme, ma ne emerge uno più degli altri, come banalmente il titolo in inglese si affretta a chiarire: ci sono dei percorsi prestabiliti che non possono essere evitati nemmeno con la macchina del tempo.
Un messaggio forte, sorretto dalla natura intricata della pellicola, che però si perde in dettagli non sempre fondamentali e nel tentativo di ammiccare allo spettatore più disattento. Siamo solo degli zombie ciondolanti (da qui il nome dell’opera di Heinlein), esseri (in)consapevoli di intraprendere un viaggio con una destinazione già ben definita. Degli illusi, costretti a fare i conti con un passato ormai non modificabile tanto quanto il futuro.
Al suo ultimo incarico, un agente che viaggia nel tempo dovrà catturare l'unico criminale sfuggitogli nel corso del tempo. Tratto dal racconto "Tutti voi zombie" del 1959 di Robert A. Heinlein, il film racconta la vita di un singolare agente che deve affrontare una serie intricata di viaggi spazio temporali, progettati per garantire l'applicazione della legge per l'eternità.