Le etichette sono sempre facili da affibbiare e quasi mai riescono a dare ragione della vera sostanza delle cose, delle persone, dei fatti. Consapevolmente o no, in buona fede o con malizia, finiscono col distorcerne o limitarne il senso e la portata. Dopo l’annuncio del programma di Venezia 70, le prime reazioni dei media sono state all’insegna di una sottolineatura del “rigore”, dell’“impegno”, della Mostra “dura e pura”.
Perché? Semplicemente per il fatto che i selezionatori e il direttore avevano preso sul serio il loro lavoro: quello di andare alla ricerca dei film che meglio rispecchiavano il mondo in cui viviamo insieme alle caratteristiche del cinema che si muove intorno a noi. Un mondo complicato e attraversato da dubbi e ansie sia individuali che collettive richiede film di un certo spessore per essere rappresentato in maniera convincente.
Il vocabolo “spessore” è restio a sposarsi troppo spensieratamente con il vocabolo “spettacolarità” – non ci vuole Debord per intuirlo. D’altra parte, sul fatto che il cinema dei nostri anni si presenti ormai come un paesaggio tutt’altro che uniforme, che necessita di curiosità intellettuale e sguardo lungo per poter essere esplorato e conosciuto nelle sue molteplici potenzialità, Cineforum negli ultimi anni ha già speso più di qualche pagina – in particolare proprio nei commenti dai festival più importanti.
Venezia 70 si presenta quindi, secondo noi, con tutte le credenziali in regola per prospettare (se non assicurare: le valutazioni, ovviamente, vanno fatte su ciò che si vedrà) una attenta ricognizione sul cinema che ci è dato in questo momento, in tutte le sfaccettature possibili a giudizio di chi ha scelto i titoli. A completare il panorama ci pensano poi le due sezioni autonome – Giornate degli autori e Settimana della critica – unite probabilmente quest’anno più del solito alle sezioni del programma ufficiale per spirito di ricerca e sperimentazione.
Cineforumweb debutta in occasione di questa Mostra che appare favorevolmente consona, sia nel merito che nel metodo, alla lunga storia della rivista Cineforum. Ci apprestiamo dunque a offrire ai nostri lettori – a quelli che ci seguono per lunga fedeltà alla rivista e a tutti i nuovi che si aggiungeranno – cronache, recensioni, opinioni, entusiasmi o delusioni, materiali di prima mano sui giorni del festival, grazie al lavoro del gruppo di collaboratori presenti alle proiezioni, alle conferenze stampa, a tutti quei momenti aventi a che fare con il cinema come strumento di cultura ed espressione artistica.
Per cominciare, non potevamo farci mancare una conversazione introduttiva con il direttore Alberto Barbera. Ed eccola, infatti, in homepage. Abbineremo l’attenzione critica alla ricerca di una certa leggerezza del tocco: affermare che la serietà di un’iniziativa è misurabile dal tasso di seriosità che la contraddistingue non rientra certo nelle nostre abitudini né, vorrei dire, nelle nostre corde. Chi ci segue potrà poi a sua volta interagire, commentare e rilanciare il discorso attraverso Facebook e/o Twitter.
Andiamo a cominciare.