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Questo Sei film di separazione è dedicato ai giganti, fisici e metaforici, che partendo dalla Disney passando per James Dean ci fanno arrivare a Steven Spielberg.

Primo grado
Nel 1865 vedeva la luce il romanzo "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie", nato dalla fantasia di Lewis Carroll e spesso abbreviato nella più nota versione "Alice nel Paese delle Meraviglie". Il romanzo, divenne fin da subito oggetto di numerosi adattamenti cionematografici il più famoso dei quali rimane senz'altro l'opera in animazione targata Disney; nonostante la complessità del testo e la profonda stratificazione alla quale rimane legato, il film riuscì a incantare bambini e ragazzi grazie a sequenze memorabili, in primis la crescita spaventosamente veloce alla quale la piccola Alice è sottoposta. Il primo rifacimento italiano risale invece al 1974, quando Guido Stagnaro diresse per la televisione Nel mondo di Alice con Ave Ninchi nei panni della regina di cuori. Questo rimane uno degli ultimi progetti della carriera dell'attrice che era iniziata nel dopoguerra e che, tra le primissime collaborazioni, annoverava nomi importanti come quello di Vittorio De Sica nel film del 1947 Natale al campo 119.

Secondo grado
Proprio De Sica, nel 1962 si trovò a collaborare, in veste di regista, con Visconti, Monicelli e Fellini nel film a episodi Boccaccio 70. All'interno del segmento diretto da Fellini e intitolato Le tentazioni del dottor Antonio, il regista si divertì a ingigantire Anita Ekberg come non mai per "disturbare" e inquietare l'esistenza e la morale di Peppino De Filippo. Tra i vari attori presenti nella film, c'è anche Tomas Milian che, sei anni dopo, sul set di Ruba al prossimo tuo, lavorerà a fianco di una star come Rock Hudson, protagonista del film di Citto Maselli insieme a Claudia Cardinale.

Terzo grado
L'attore statunitense è strettamente legato alla figura di un altro gigante, questa volta inteso in senso metaforico ma non meno importante, quello centrale -– a cominicare dal titolo che fa riferiemnto allo stato del Texas – nel film di George Stevens Il gigante (1956), divenuto famoso soprattutto per essere stato l'ultimo interpretato da James Dean.  Non tutti ricordano però che nella pellicola compariva anche un giovane Sal Mineo (che aveva già lavorato con James Dean e con Dannis Hopper in Gioventù bruciata), il quale terminò la sua carriera cinematografica (ma non televisiva) recitando in Fuga dal pianeta delle scimmie (1971) di Don Taylor, terzo capitolo della celebre saga tratta dal romanzo di Pierre Boulle.

Quarto grado
Il primo remake della medesima serie cinematografica, venne diretto nel 2001 da Tim Burton, regista che con i giganti ebbe però a che fare solamente due anni dopo, quando realizzò Big Fish - Storie di una vita incredibile, che doveva inizialmente essere realizzato da Steven Spielberg. Iniziando la sua carriera dietro a una scrivania e con in mano una matita da disegno, l'autore incrociò presto la sua strada con quello che in futuro si sarebbe rivelato uno dei pezzi fondamentali di casa Pixar e, di conseguenza, dell'animazione mondiale: Brad Bird. Era infatti il 1979 quando Burton diresse un corto intitolato Doctor of Doom nel quale Bird prestò la voce a uno dei personaggi.


Quinto grado
Bird esordirà successivamente nell'industria cinematografica con un film d'animazione spesso sottovalutato e poco conosciuto, Il gigante di ferro (1999), in cui un bambino conosce e fa amicizia con un robot dalle dimensioni straordinarie ritenuto dagli adulti una minaccia per la società americana nel pieno della Guerra Fredda. Nella versione originale, toccò a Vin Diesel dare la voce al gigante, un attore che, oltre alla celebrità dovuta ai tanti progetti commerciali, ha avuto modo di collaborare anche a film come Salvate il soldato Ryan, coincidenza vuole, proprio diretto da Steven Spielberg.

Sesto grado
Non poteva dunque chiudersi che con Steven Spielberg questa "caccia" ai giganti. Infatti il suo ultimo lavoro, presentato a Cannes e previsto in uscita in Italia a inizio 2017, riadatta uno dei romanzi per l'infanzia più famoso di tutti i tempi che ha come protgaonista proprio un gigante. Si tratta naturalmente di "Il GGG" di Roald Dahl, già adattato nel 1989 da un omonimo film d'animazione e celebrato ora nella colossale produzione diretta da Spelberg che ha trasformato l'esile Mark Rylance nel gigante gentile dalle proporzioni mostruose.