Sei gradi un po' speciali per chiudere questo giochino dell'estate. Non sei personaggi o film o momenti della storia del cinema, ma le quattro (anzi no, cinque) stagioni dell'anno a unire film diversi fra loro. Da Franco Piavoli a Tommaso Moro.
Primo Grado
È il 1982 e il regista bresciano Franco Piavoli esordisce alla regia con Il pianeta azzurro, film salutato come un capolavoro da Andrej Tarkovskij. Lo scorrere delle stagioni determina il risveglio dell'amore primaverile dopo le gelate dell'inverno; nel mezzo il caldo estivo del lavoro nei campi e lo spettacolo cromatico dell'autunno.
Secondo Grado
In Giovane e bella di Francois Ozon, la bellissima studentessa diciassettenne Isabelle (interpretata Marine Vacht) sacrifica l'adolescenza alla prostituzione; sopra di lei, accompagnate dalle canzoni di Françoise Hardy, si susseguono le stagioni: ma la primavera, questa volta, non porta alcuna rinascita.
Terzo Grado
In un eremo sperduto nel mezzo di una foresta incontaminata un monaco buddhista vive con il suo giovane discepolo. La primavera accoglie la vita, l'estate la illumina, l'autunno la rinforza e l'inverno la mette in pericolo. La primavera, però, è destinata a tornare. Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera di Kim Ki-Duk.
Quarto Grado
Dal ripetersi ciclico delle stagioni a un’alternanza monotona che per noi europei è assolutamente inedita: in From What Is Before, fluviale capolavoro di 339 minuti, Lav Diaz tormenta i propri personaggi con dieci stagioni secche e dieci umide nell'arcipelago di Mindanao, nelle Filippine. Un luogo sacro, magico ma anche estremo e violento dove nemmeno le stagioni offrono il proprio riparo generativo. Uomini e donne lacerate, gettati nella natura del caos.
Quinto Grado
Il caos della natura si fa tempo: è la La quinta stagione di Peter Woodworth e Jessica Brosens. Una non-stagione che interrompe il ciclo millenario, in cui le mucche non fanno più latte, gli alberi cadono a terra, la terra diviene sterile. Non c'è nessuna via di fuga e forse nemmeno il dionisiaco sacrificio espiatorio porterà la Primavera in un luogo dimenticato da Dio.
Sesto Grado
Da nessuna stagione a tutte le stagioni in una. L'illuminista Tommaso Moro, interpretato dal grande Paul Scofield nel celebre e pluripremiato film di Fred Zinnemann, sembra essere un vero e proprio Uomo per tutte le stagioni: fedele ai propri principi in qualsiasi circostanza e dal carattere estremamente ondivago, Moro non può che cavarsela brillantemente alla corte di Enrico VIII salvo per alcuni, piccoli particolari…