Aaron Schneider

Greyhound – Il nemico invisibile

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Nelle sequenze d’apertura di Greyhound ci si trova prima di tutto, di fronte a un film storico: siamo nel 1942, nel nord dell’Atlantico, gli Stati Uniti sono da poco entrati in guerra e una flotta sta attraversando l’oceano per portare rifornimenti alla Gran Bretagna. Si passa, poi, a un dramma intimo: un capitano (Tom Hanks) parte per la spedizione concentrato ma, allo stesso tempo, distratto dall’idea di una donna che si sta lasciando alle spalle. Infine ci si imbatte in un film d’azione e di guerra: i protagonisti partono da un punto A salvaguardato, con l’obiettivo di arrivare a un punto B altrettanto protetto (ricorda Dunkirk, dove, però, i punti di salvezza non erano luoghi nello spazio, ma nel tempo), nel mezzo non è possibile avere copertura aerea e i sottomarini nemici sono pronti all’agguato.

Gli U-Boot tedeschi sono gli avversari invisibili e non si vedono mai, seppure le loro voci minaccino di morte via radio. L’invisibilità, soprattutto quella dei “nemici”, è spesso una prerogativa dell’horror e quello che si sviluppa dopo le sequenze iniziali - che introducono istituzionalmente un dramma storico di guerra molto classico - è un racconto che ha a che fare con la suspense e con la paura nei confronti di antagonisti nascosti (si pensi a classici come Tremors o Lo squalo). Sono nemici invisibili, allora, come recita il sottotitolo italiano, e - tralasciando il riferimento (volontario o non) al termine utilizzato per definire un virus in questi mesi di pandemia globale (da notare il ruolo da protagonista di Tom Hanks nella sensibilizzazione sul tema in America) - non si può che pensare ad altri esempi del cinema contemporaneo, come L’uomo invisibile di Leigh Whannell. Se, però, in quest’ultimo l’invisibilità del nemico era un pretesto per inscenare un discorso sociale stratificato e importante per la contemporaneità, in Greyhound non esiste secondo fine, se non quello di elogiare un’America fatta di uomini, di eroi in guerra, salvatori e vincitori, in una rilettura della storia inevitabilmente edulcorata.

Nel film, tutto ambientato sulla nave che da nome al titolo, la regia di Aaron Schneider funziona nella costruzione di una narrazione serrata e ritmata grazie a un particolare lavoro con gli spazi limitati (quasi esclusivamente le cabine della nave), con il montaggio (alternato e non) e con le luci (dai toni e dalle tinte differenti, a contemplare l’idea di ambienti e momenti drammatici diversi). L’affidamento al montaggio e ad un uso prioritario di primi piani - inquadrando raramente sparatorie o esplosioni, proprio perché spesso invisibili anche agli stessi protagonisti – richiama, inoltre, ad un’estetica da fruizione casalinga: il che ha dell’ironico, dato che il film era pensato per la sala (non è un’esclusiva Apple) e, grazie a imprevisti che hanno colpito tutta l’industria, è riuscito a trovare una distribuzione (quella in streaming) più calzante alla sua messa in scena.

Così, Greyhound si inserisce con precisione nella filmografia di Tom Hanks grazie alla sua capacità di inquadrarne e restituirne la persona filmica. L’attore, qui anche sceneggiatore, sembra aver voluto rimarcare e reiterare la sua figura di eroe americano positivo, fedele, diligente, religioso e con una salda morale. Quello che viene fuori non è, però, la particolarità (sotto certi aspetti anche ambigua) di performance come quella di Un amico straordinario (dove comunque non si discosta dall’archetipo di Hanks), ma la volontà di alimentare ciecamente una figura-tipo che rischia di sovrastare la prestazione stessa dell’attore, di diventare macchietta o di risultare, addirittura, fuori tempo massimo.

Greyhound – Il nemico invisibile
Usa, 2020, 91'
Titolo originale:
Greyhound
Regia:
Aaron Schneider
Sceneggiatura:
Tom Hanks (dal romanzo di Cecil Scott Forester)
Fotografia:
Shelly Johnson
Montaggio:
Mark Czyzewski, Sidney Wolinsky
Musica:
Blake Neely
Cast:
Elisabeth Shue, Manuel Garcia-Rulfo, Rob Morgan, Stephen Graham, Tom Hanks
Produzione:
Bron Studios, Columbia Pictures, Creative Artists Agency, Creative Wealth Media Finance, FilmNation Entertainment, Playtone, Stage 6 Films, Sycamore Pictures, Zhengfu Pictures
Distribuzione:
Apple TV+

Durante i primi giorni del coinvolgimento degli Stati Uniti d'America nella seconda guerra mondiale, una flotta internazionale di 37 navi alleate, guidate dal tenente comandante Ernest Krause, attraversa l'Atlantico del Nord inseguito dagli U-Boot tedeschi.

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