Il Natale cinematografico 2014 ha offerto al tradizionale pubblico delle feste, avvezzo a cinepanettoni di nuova generazione e infinite saghe tolkieniane, un'operazione indubbiamente nuova e significativa per il panorama italiano. Parliamo ovviamente de Il ragazzo invisibile. Al netto delle specifiche valutazioni sul film possiamo considerare l'ultimo lavoro di Gabriele Salvatores come la prima risposta del mercato nazionale al fenomeno dei Cinecomics a stelle e strisce.
Il film, di chiara ispirazione super eroistica, ha avuto un'estensione che potremmo definire transmediale, con un romanzo e una miniserie a fumetti pubblicata da Panini Comics. Non c'è occasione migliore dunque per intraprendere con Linea cinetica un percorso di approfondimento e indagine, sondando rapporti e progetti che legano le case editrici italiane alle nuove potenzialità di operazioni a cavallo fra fumetto, libro, cinema, videogame, etc..
Per iniziare questa ricognizione abbiamo avuto il piacere di intervistare Sara Mattioli (Publishing Manager Panini Comics), Diego Malara e Stefania Simonini (Editor Panini Comics), che hanno seguito il progetto a fumetti legato al film di Salvatores.
Come è nato il contributo Panini all'interno del progetto cinematografico Il Ragazzo invisibile?
Tutto è cominciato circa un anno fa. Abbiamo incontrato Stefano Sardo, uno degli sceneggiatori del film, e Nicola Giuliano, produttore di Indigo Films: ci hanno raccontato del progetto Il Ragazzo Invisibile e l’idea di un adattamento a fumetti è da subito sembrata a tutti lo sviluppo più naturale. Allo stesso tempo, abbiamo però convenuto che, invece di trasporre semplicemente la trama del film tout court, sarebbe stato più interessante sviluppare l’universo che stava dietro all’opera, andando a sbirciare quindi nel cosiddetto non narrato, in quelle sottotrame che il film, per ragioni fisiologiche, non aveva avuto tempo e modo di tessere. Nello specifico, l’espansione più naturale per il mondo dei comics ci è sembrata l’approfondimento del passato di Andreji, il personaggio senza dubbio più adatto a essere trasposto in un fumetto.
Panini rappresenta sul mercato italiano il fronte fumettistico dei colossi Marvel e Disney, che oggi hanno allargato il proprio orizzonte imprenditoriale e hanno fatto del fumetto - elemento unico e centrale fino a qualche anno fa soprattutto nel caso di Marvel - uno fra i tanti aspetti del loro business: oggi il prodotto "comics" inteso come albo è soltanto uno dei tanti addendi che compongono un'idea di intrattenimento che sviluppa storie e personaggi su molteplici piattaforme, in particolare con un forte potenziamento degli investimenti cinematografici. Come è cambiato il vostro ruolo di editori nell'ambito di questa mutazione che ha un carattere sicuramente storico?
Ovviamente la crescita nel settore dell’entertainment a più ampio spettro, con particolare riferimento al potenziamento delle offerte sul grande schermo, non ha fatto che corroborare e dare nuova linfa al mondo dei comics, creando una sorta di circolo virtuoso in cui entrambi i media traggono contemporaneamente spunto e sostentamento l’uno dall’altro. Come editori dei prodotti Marvel e Disney, ovviamente cerchiamo di allinearci il più possibile alle release cinematografiche sia a livello di piani editoriali sia sul fronte delle iniziative promozionali, per poter essere in grado di offrire con puntualità un prodotto nuovo e ben riconoscibile a chi magari si avvicina al mondo del fumetto grazie ai grandi eventi su pellicola, senza però “tradire” il lettore più affezionato.
Il ragazzo invisibile rappresenta senza dubbio una risposta in chiave italiana al fenomeno dei Cinecomics. Dalla prospettiva di chi lavora su questo tipo di storie da tanti anni, quanto ritenete solido e duraturo questo nuovo trend che vede negli eroi in calzamaglia i protagonisti di molte delle operazioni più redditizie di Hollywood?
Be’, già il fatto che il termine Cinecomics sia ormai entrato nell’immaginario collettivo è sintomatico di un fenomeno tutt’altro che passeggero, no? La forza di questo trend ormai consolidato, a nostro avviso, risiede proprio nel sostegno che i fumetti su carta stampata gli possono offrire, creando un universo di storie e personaggi sempre nuovi e potenzialmente infinito. Un esempio tra tutti? Guardians of the Galaxy. In questo caso, in Italia probabilmente è stato il film a rendere nota al grande pubblico la serie a fumetti, che a sua volta ha saputo però prontamente cavalcare il successo al botteghino, affiancando alla serie regolare uno speciale dedicato ai due personaggi di maggior successo sul fronte movie, Rocket Raccoon e Star-Lord.
Alla luce di questi cambiamenti e dell'esperienza Il Ragazzo invisibile vi sentite di poter valutare nuove iniziative originali targate Panini con un più ampio margine transmediale, che mettano insieme in modo integrato diversi media (fumetto, cinema, tv, videogame etc..)?
Già da qualche anno Panini si sta spendendo con particolare cura nello sviluppo e nella proposta di prodotti generati. Senza dubbio, l’esperienza più che positiva del Ragazzo Invisibile ci porterà a valutare con entusiasmo e interesse nuove, eventuali sinergie.