Ludovica Rampoldi, Davide Serino, Giuseppe G. Stasi

The Bad Guy

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Il ponte sullo stretto di Messina è un’immagine da tempo evocata nel discorso pubblico italiano, tanto da essere diventato una sorta di motto, un sempreverde umoristico, oltre che una sorta di promessa-utopia pubblica. In The Bad Guy, ambientato in un presente contemporaneo molto simile al nostro, è un dato di fatto, una grande opera già in funzione, tanto esistente da potersi disintegrare. Si tratta di una piccola ucronia, una delle tante a cui l’audiovisivo contemporaneo ci ha abituato, una strada parallela o alternativa a quella percorsa realmente nei tanti bivi della Storia. Quello del ponte sullo stretto, pare peraltro l’unico dato immaginifico di un racconto pirotecnico ma comunque realistico. A colpire, è come a questa negazione della verità storica reagisca una nuova negazione, un ritorno allo stato delle cose per come le conosciamo: il ponte crolla.

Questa doppia negazione riporta la guerra sanguinaria, grottesca e interminabile di The Bad Guy al nostro qui e ora, o quantomeno a un cronotopo simile al nostro, ma soprattutto consente la seconda vita di Nino Scotellaro (Luigi Lo Lascio). In un ponte crollato, in un collegamento comunicativo mancato, si ambienta la svolta definitiva che uccide e libera il protagonista dal suo destino: un magistrato si trasfroma in boss e da uomo dello Stato diventa pedina apicale del sottosopra mafioso. L’immagine del ponte sullo stretto che crolla è emblematica proprio perché la serie ruota intorno a questa interruzione nel funzionamento della cosa pubblica, questo sfasamento tra l’individuo e il suo ruolo sociale: lo stesso protagonista si spezza, crolla: tradisce la sua immagine pubblica, il suo ruolo d’ufficio, la sua funzione di stato e veste i tratti del suo opposto.

Come vicini di pianerottolo, Stato e Mafia dialogano, si osteggiano ma si somigliano tantissimo: i mafiosi sono capaci di redimersi, la giustizia invece ha sete di vendetta. Bambineschi, pavidi, oziosi, i criminali di The Bad Guy dissacrano la serietà enigmatica e imponente del gangster classico e diventano divertenti. Se da una parte questo approccio ludico e irriverente alle abitudini rappresentative della criminalità organizzata indebolisce uno sguardo che, seppur esasperato, coglie bene alcune storture politiche e sociali, dall’altra conferisce al racconto un ritmo appassionante. Ma soprattutto, il pastiche di stili e toni di The Bad Guy riesce a tratteggiare personaggi rotondi, credibili, al contempo docili e furenti. Su tutti, il protagonista di Luigi Lo Cascio, volto indissolubilmente legato al racconto cinematografico della mafia, fin dal suo Peppino Impastato ne I Cento Passi (2000) di Marco Tullio Giordana, fino al pentito Salvatore Contorno ne Il Traditore (2019) di Marco Bellocchio. Arrogante, romantico, geniale, il suo Nino Scotellaro è uno dei tanti antieroi della storia, redivivo nella wilderness siciliana in cui i registi Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi ambientano questa pulp comedy.

In The Bad Guy, rivivono le venature della commedia nera Metti la nonna in freezer (2018) e lo sguardo sempre umoristico sulle assurdità del nostro impianto politico-pubblico di Bentornato Presidente (2019). Infatti anche qui, la narrazione procede per contrappunto, trucida ed elimina personaggi ridendone subito dopo, cita e omaggia il gangster movie profanandone la solennità, mette puntualmente in discussione l’invincibilità, l’irreversibilità e l’inesorabilità della morte. Accostando comico e violento, tesse una fitta armonia di twist e svolte, mescola legale e criminale, rende gli individui dello stato e quelli del potere mafioso due fazioni opposte inferocite sulla stessa preda.

Sul solco della tradizione “all’italiana”, questa commedia ride amaramente di un cortocircuito mostruoso, ma tanto realistico da consentire qualsiasi tipo di messa in iperbole. Una centrifuga di generi che a volte deborda per i troppi rivoli della narrazione, ma che sa appassionare. 


 

The Bad Guy
Italia, 2022, 50' x 6
Titolo originale:
id.
Ideazione:
Ludovica Rampoldi, Davide Serino, Giuseppe G. Stasi
Sceneggiatura:
Ludovica Rampoldi, Davide Serino, Giuseppe G. Stasi
Fotografia:
Gogò Bianchi
Montaggio:
Giancarlo Fontana
Musica:
Francesco Cerasi
Cast:
Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza, Alessandro Lui, Fabrizio Ferracane, Vincenzo Pirrotta, Giulia Maenza, Souleymane Seye Ndiaye, Claudio Ciria, Alessio Ciria
Produzione:
Amazon Studios, Indigo Film
Distribuzione:
Amazon Prime Video

Nino Scotellaro è un pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia. Quando viene improvvisamente accusato di essere un mafioso, Nino decide di mettere a segno un machiavellico piano di vendetta.




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