Opera prima dell'attore e comico britannico Richard Ayoade, Submarine si presenta da subito come un affascinante incontro tra generi e influenze cinematografiche distanti tra loro, nel tempo e nello stile.
Muovendosi sul filo di una commedia intimista venata di accenti fantasiosi e bizzarri, esso richiama atmosfere care a tanto cinema contemporaneo americano degli ultimi anni, ripescandone alcuni elementi caratteristici: dall'approccio fiabesco di Wes Anderson - immediatamente chiamato in causa - , all'ammiccante accostamento di musica e immagini utilizzato da Jonze.
Il tocco onirico e visionario viene abilmente equilibrato dal regista con un profondo realismo delle situazioni e delle ambientazioni, che fa da eco ad una certa tradizione cinematografia puramente britannica e che permea l'intera pellicola. E questa sottesa ricerca del "cinema di realtà" sembra insistere a ritroso negli anni fino al chiaro riferimento all'Antoine Doinel di Truffaut e ad una certa attitudine da Nouvelle Vague.
Come I quattrocento colpi, Submarine è un racconto sulla crescita e sull'adolescenza, ed il protagonista, novello Holden, come in un classico romanzo di formazione, viene interamente coinvolto dall'evoluzione del suo mondo interiore.
In una cittadina costiera del Galles, con l'oceano da una parte e le fabbriche dall'altra, un ragazzino introverso e dalla fervida immaginazione deve fare i conti con i suoi sentimenti. Il suo nome è Oliver Tate e la sua grande impresa è conquistare il cuore di Jordana, e al tempo stesso risollevare i propri genitori da una palese crisi matrimoniale. Oliver si trova dunque faccia a faccia con l'esperienza amorosa e sessuale, che gli si presenta attraverso diversi volti: la passione totalizzante del suo primo innamoramento, quella oramai sopita tra le mura domestiche e quella tentatrice delle scappatelle materne.
Scorrendo la lista alleniana delle dieci cose per cui vale la pena vivere, certamente anche Oliver vi ritrova il viso da voler amare e con esso l'amore in toto, quell'amore fondativo di cui necessita e che ricerca anche e non a caso nell'unione familiare e nell'innocente protezione di quel matrimonio che ne fa da garante dell'equilibrio.
Trovata così la loro ragion d'essere, i sentimenti del protagonista si fanno totalizzanti e tra puri turbinii ormonali, candidi approcci romantici e istintive gelosie, spiccano il volo assieme alle sue fantasie, prendendo forma in una realtà sognante. Ma le difficoltà dei rapporti svelano il mondo reale in tutta la sua disillusione, e non basta una dissolvenza, come vorrebbe Oliver, ad accantonare le drammaticità della vita. Bisogna perciò risalire in superficie per riconquistare quello sguardo che rende i panorami industriali d'oltre manica affascinanti come i ponti di Manhattan, e come Doinel correre infine verso quel mare, che lancia una sfida e un commovente invito a rimettersi in gioco.
"Submarine" di Richard Ayoade (2010, 97'). Data uscita DVD: 15/10/2014