In tempi di dibattiti sulle quote rosa, il Bergamo Film Meeting, edizione 32, ha delegato l’apertura dell’8 marzo al sempre attualissimo film di George Cukor La costola di Adamo. E questa dedica all’eterno conflitto tra maschio e femmina - dal quale il primo esce sempre con le ossa rotte - che ha fatto le fortune della commedia classica hollywoodiana, è stata senz’altro il modo migliore per introdurre un festival che mai come quest’anno si veste in abiti decisamente femminili.
Non solo la rassegna dedicata alla commedia classica, quella delle donne caratteriali, determinate e assolutamente inclini a essere il sesso forte della coppia: come la Katharine Hepburn del film di Cukor, ma anche di Susanna!, o la Barbara Stanwyck de La ragazza della quinta strada, la Ginger Rogers di Lady Eva, la Claudette Colbert di Accadde una notte, la Barbra Streisand di Ma papà ti manda sola, film che dà il nome alla rassegna.
Ma anche i film della sezione Europa: femminile singolare, diretti da tre giovani registe europee contemporanee: l’italiana Antonietta De Lillo, l’islandese Sólveig Anspach e l’austriaca Jessica Hausner. Tre modi di vedere l’Europa, il mondo e la società contemporanea attraverso altrettanti modi di fare e di pensare il cinema. Le registe, che saranno presenti a Bergamo in settimana, avranno l’occasione di confrontarsi con il pubblico in modo diretto e, nel caso della Anspach, anche attraverso una master-class in programma per giovedì.
Ma il primo weekend, che ha fatto registrare un’affluenza ben sopra le aspettative, è stato anche l’occasione per ospitare la première dell’ultimo film di Davide Ferrario, transitato al Festival di Roma in ottobre, La luna su Torino, accompagnato dal regista e dagli attori principali Walter Leonardi e Manuela Parodi, accolto molto bene dal pubblico.
I primi due film presentati in Concorso, opere prime come tutti gli altri della sezione, il rumeno Roxanne e il franco-israeliano La dune, entrambi presentati al pubblico dai rispettivi registi Valentin Hotea e Yossi Aviram, hanno fatto registrare il tutto esaurito. Il che è già una notizia vista la difficoltà crescente che accompagna il cinema indipendente, così come quello che gira per i circuiti festivalieri, per non parlare delle opere prime a cui a volte non basta nemmeno - ed è il caso del film israeliano - avere nel cast attori come Niels Arestrup e Mathieu Amalric.
In fondo però il pubblico non è mai mancato al festival bergamasco, uno dei più longevi e stimati del panorama italiano. Fatto testimoniato anche dalla ricca affluenza ai film del mattino, quasi tutti facenti parte della retrospettiva che il Bfm dedica a Dirk Bogarde e che è stata curata da Angelo Signorelli, Arturo Invernici e Fiammetta Girola.
In settimana, oltre agli altri film del concorso e ai documentari della sezione Visti da vicino, ci sarà anche un’altra attesissima première, quella dell’ultimo film di Atom Egoyan, Devil’s Knot, presentato in settembre al festival di Toronto.