Classe 1951, Gabriele Cecconi, autore dal 1985 di oltre centosettanta lavori tra corti e mediometraggi per cinema e televisione (Padule, ricordo di una strage, 1986, il più noto), debutta ora nel lungometraggio con Il seminarista, piccola produzione toscana che – presentata ad alcune rassegne locali e passata al Sudestival 2014 – esce in dvd per la rinata Cecchi Gori.
Rielaborando ricordi del periodo trascorso in un collegio ecclesiastico nei primi anni Sessanta, il regista dimostra di saper affrontare con competenza e padronanza d'argomento il rapporto tra fede e laicità nella delicata fase esistenziale dell'adolescenza, a scapito però di una forse più interessante e originale rappresentazione del coevo ambiente degli studi teologici.
Lasciando tale aspetto unicamente a fattore scatenante dei dubbi e delle crisi interiori dei giovani personaggi, l'autore preferisce operare maggiormente sul piano emotivo, facendo comunque emergere, ma meno efficacemente di quanto avrebbe potuto, il ritratto di una Chiesa preconciliare lontana dai cambiamenti socioculturali in atto.
Il Seminario appare dunque non più luogo di formazione religiosa, bensì limite fisico e psicologico di un forzato isolamento quasi eremitico che non è più contemplazione mistica, ma bigotteria, ignoranza e perciò rifiuto di quel che è nuovo e proprio per questo spesso incomprensibile e fonte di paura (i discorsi dei Padri su La dolce vita e il cinematografo o l'operato di Don Milani).
La rigidità con cui i superiori impongono una disciplina che dal rispetto del Decalogo biblico arriva alle sfere più personali, rende un luogo di liberazione spirituale una prigione (le mura alte e il cancello perennemente chiuso che recingono l'istituto) di cui la netta fotografia in bianco e nero simboleggia il grigiore, come dimostra l'incursione in Technicolor de La magnifica preda Marilyn Monroe.
Gli ulteriori passaggi al colore, inefficaci quanto la recitazione, sono i più evidenti tra i numerosi punti deboli che minano la struttura del film facendone in definitiva un'opera non del tutto riuscita, più un tentativo di esorcizzare un'esperienza personale non certo positiva e chiaramente non del tutto superata, che una riflessione a posteriori su una realtà lontana nel tempo.
Il seminarista (2013, 110') DVD distribuito da Cecchi Gori Home Video