Gianni Amico ha avuto un ruolo estremamente significativo nel panorama culturale nazionale tra gli anni Sessanta e Ottanta, pur restandone con discrezione sempre ai margini.
Si devono infatti al suo operato la diffusione in Italia della musica e del Cinéma Nôvo brasiliano, la produzione di Era notte a Roma (Roberto Rossellini, 1960) e le sceneggiature con Bernardo Bertolucci di Prima della rivoluzione (1964) e Partner (1968) e con Glauber Rocha de Il leone a sette teste (1970).
Non meno rilevante è il suo cinema, che – tra corti, medio e lungometraggi documentari e di finzione per grande e piccolo schermo – costituisce un esempio prezioso di sintesi artistica tra forme e linguaggi differenti e distanti in una rielaborazione concettuale dalle numerose influenze, dal Neorealimo alla Nouvelle Vague, dal Cinéma Vérité al jazz e alla cultura latinoamericana.
Lo dimostrano bene Noi insistiamo! Suite per la libertà subito (1964), Appunti per un film sul jazz (1965) e Il cinema della realtà (1969), esempi tra i più riusciti di tale processo espressivo, raccolti per la prima volta in DVD dalla Cineteca di Bologna in Jazz e altre visioni. Il cofanetto assume un duplice valore, venendo non solo a coronare l'acquisizione dei trentasette film del regista – resi ora disponibili al pubblico presso l'archivio filmico dell'ente – ma anche a celebrarne la figura a ventiquattro anni dalla scomparsa con l'intenso L'uomo Amico, extra realizzato ad hoc da un'idea del figlio dell'autore, Olmo, per la regia di Germano Maccioni
Le tre interviste componenti il documentario offrono un ritratto che mette in luce altrettanti aspetti della persona e dell'intellettuale loanese. Se Tatti Sanguineti punta ad una contestualizzazione storico-sociale dell'opera di Amico e in particolare di Tropici (1968) – esodo della speranza di fazendeiros brasiliani attraverso il Paese – Stefano Zenni affronta invece un discorso più tecnico-stilistico, nello specifico il rapporto tra immagini e musica afroamericana alla base di Noi insistiamo! e Appunti.
Ma è con Bernardo Bertolucci che si svela il lato più personale dell'artista. I ricordi commossi di un'amicizia nata a vent'anni e durata una vita sono aneddoti importanti, che ci restituiscono un uomo delicato e profondo, osservatore attento di realtà mutevoli e complesse analizzate per accrescere non tanto una coscienza individuale, quanto piuttosto una condivisa consapevolezza collettiva, come dimostrato dal suo cinema.
Jazz e altre visioni. Tre film di Gianni Amico (2014, 98'), DVD distribuito da Edizioni Cineteca di Bologna