Gabriel Mascaro

Il sentiero azzurro

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Ne Il sentiero azzurro (O Ultimo Azul), scritto e diretto da Gabriel Mascaro, il tema centrale è quello del desiderio, in particolare quello di vita e di autodeterminazione in una donna di 77 anni, Teresa, interpretata da Denise Weinberg.

In un futuro non troppo lontano, gli anziani vengono allontanati dalle loro case, dalla famiglia e dalla società produttiva tutta per essere confinati in non specificate case di ritiro, villaggi lontani, in cui potersi finalmente riposare. Si mormora però che mai nessuno sia tornato da questi luoghi. Teresa non è pronta per lasciare il suo lavoro, un macello dove si prepara carne di coccodrillo, e non ha nessuna intenzione di ritirarsi. Ma la figlia non la pensa come lei e fa di tutto per riuscire finalmente ad imbarcarla sulle navette dirette verso le colonie per anziani. Teresa riesce però a scappare e si addentra in un viaggio fluviale sul Rio delle Amazzoni in cerca della libertà. Nel viaggio incontra personaggi disposti ad aiutarla e a sostenere la sua fuga, che pare prendere forma ed affermarsi in un gioioso impulso ribelle man mano che il tempo passa e che il fiume scorre dietro di lei.

Mascaro lancia una prima sfida rappresentando i corpi anziani come ancora desideranti, vivi, non sazi. Punta poi tutto sul fatto di inserire questi stessi corpi in un costrutto narrativo a metà fra il coming of age e la distopia. L’identità del personaggio principale travalica quella di madre e nonna, e nel corso del film acquisisce (e forse scopre) altre identità personali che si allargano oltre i ruoli sociali normalmente attribuiti alle donne anziane. Intorno a lei ruotano personaggi maschili fragili, che non riescono a portare a compimento nulla, annegati in una Amazzonia contemporanea, piena di contraddizioni eppure sempre bellissima e seducente, contesa fra capitalismo e magia, con una natura che sembra quasi parlare. Il ruolo del meraviglioso, del fantastico, brilla, occhieggia con lo spettatore, lo diverte.

Lo svolgimento del film procede così senza intoppi, lasciando un sentimento di compimento e una certa soddisfazione: ogni personaggio è solido nella sua costruzione e attraversiamo il suo mondo come portati per mano, così possiamo non preoccuparci della direzione ma semplicemente guardarci intorno.

Invecchiare può essere un processo positivo, dunque, ed è importante osare perché la fortuna esiste e lo stato alterato di coscienza continua a essere un mezzo per scoprire il futuro e dettare il nostro presente. Commovente infine l’incontro fra Teresa e Roberta (Miriam Socarras), una sorellanza che è un inno a non perdere la speranza e al diritto di essere felici. Per scoraggiarsi e trascurare i propri desideri non c’è davvero più tempo.


 

Il sentiero azzurro
Brasile, Messico, Olanda, Cile, 2025, 85'
Titolo originale:
O Último Azul
Regia:
Gabriel Mascaro
Sceneggiatura:
Gabriel Mascaro, Tibério Azul
Fotografia:
Guillermo Garza
Montaggio:
Omar Guzmán, Sebastián Sepúlveda
Musica:
Memo Guerra
Cast:
Denise Weinberg, Rodrigo Santoro, Miriam Socarras, Adanilo
Produzione:
Cinevinay, Desvia Filmes
Distribuzione:
Officine Ubu

Tereza, 77 anni, ha trascorso tutta la sua vita in una piccola città industrializzata del Brasile, fino a quando un giorno riceve un ordine ufficiale dal governo che le impone di trasferirsi in una colonia residenziale per anziani. La colonia è un'area isolata dove gli anziani vengono portati a "godersi" gli ultimi anni della loro vita, liberando le giovani generazioni dal loro accudimento per potere concentrarsi completamente su produttività e crescita. Tereza si rifiuta di accettare questo destino imposto e decide di fuggire per intraprendere un viaggio di riscoperta attraverso il Rio delle Amazzoni...

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