In fondo, si potrebbe dire che l’obiettivo di Il viaggio è lo stesso di Jackie: riempire il vuoto tra quello che dicono documenti ufficiali e libri di storia e la realtà umana che sta dietro le svolte storiche, immaginare di cogliere i pensieri e le azioni che i flash dei fotografi e gli occhi del reporter non hanno potuto osservare ma che sono stati decisivi nel motivare importanti scelte pubbliche. Il film di Nick Hamm mette in scena il dialogo tra il cattolico Martin McGuinness, rappresentante del Sinn Féin, e il protestante Ian Paisley, esponente del Fronte unionista: partendo da posizioni di radicale opposizione, i due furono artefici del processo di pace nell’Irlanda del Nord che portò alla fine del lunghissimo conflitto tra le due fazioni.
Chiusi nell’auto che li porta all’aeroporto, i due parlano di politica ma anche di famiglia, citano la Bibbia ma anche qualche film. La premessa è interessante, ma il risultato è abbastanza deludente e scorre via senza lasciare il segno. La morale, che emerge nei numerosi passaggi edificanti, esalta la necessità del compromesso come chiave della buona politica e individua nella capacità di guidare il popolo, invece di lasciarsi guidare, il compito di un vero leader.
Il limite del film è che lo spettatore sa fin da subito come le cose andranno a finire (l’accordo) e che il modo in cui si perviene a tale esito è favorito da svolte narrative grossolane (scontri con cervi che attraversano la strada, un giovane autista che fa quasi da deus ex machina) più che dalle sottigliezze del dialogo.
McGuinness, grazie alla naturale cordialità irlandese di Colm Meaney, contrapposto al Paisley reso con qualche tratto caricaturale da Timothy Spall, attira fin da subito le maggiori simpatie dello spettatore e questo, sbilanciando il confronto, finisce per allentare la tensione. Le scene in cui Tony Blair e il suo staff osservano in trepidante attesa i monitor che rimandano quel che avviene nell’auto sono poi un facile espediente per guidare le reazioni dello spettatore.
La storia di due acerrimi nemici nell'Irlanda del Nord - il leader del Partito democratico unionista Paisley e il politico del Sinn Fein, Martin McGuinness.