Gennaio è partito alla grande: Parigi ha ufficializzato l’acquisto di 16 droni nuovi di zecca per la solita lotta al terrorismo.
Al cinema il fermento non è da meno, con un’offerta fra le più ricche di sempre.
Che c’azzecca?
Le tendenze in sala qualche risposta la suggeriscono:
1) Quasi che certo cinema non bastasse a se stesso, sempre di più oggi si va di all star cast: David O. Russell scandaglia i lati oscuri made in Usa puntando all’Oscar con Christian Bale, Amy Adams, Bob De Niro e Jennifer Lawrence (in America Hustle). Non paghi di Whitaker, Cusack, Redgrave, Fonda e Kravitz in The Butler si interpella sua emittenza Oprah. Per raccontare cosa C’era una volta a New York, James Gray affianca Phoenix a Renner e Cotillard. Come fosse D&G per Il procuratore di Ridley Scott sfilano addirittura Pitt, Fassbender, Bardem, Cruz, Leguizamo e Ganz.
2) Su tanta e tale roba aleggia una tensione palese: il racconto delle magagne di casa. Quasi che, esausto e da sé schifato, lo spirito del tempo si specchi. Il più delle volte per vergognarsi.
3) Il cinema che di questo anelito si fa portatore privilegiato è negli ultimi anni il più vivo: il documentario. E se a Milano il sempre attento cinema Mexico dedica una rassegna al genere, la distribuzione italiana migliore degli ultimi mesi – la neonata I Wonder Pictures – punta tutto su The Unknown Known, parole, opere e omissioni del due volte Segretario della difesa yankee Donald Rumsfeld scandagliate dall’occhio di Errol Morris, uno che non scherza un cazzo.
Ecco, la storia (recente) dei droni col buon Donald ha molto a che spartire. E senza ricordare che fu un fotografo dell’esercito, mandato dall’allora capitano Ronald Reagan - «Ma chi, l’attore?» chiederebbe Doc a Marty McFly - a scovare tale Marilyn Monroe in un hangar, ci pare che fra cinema e lampi di guerra il cerchio sia già bell’e chiuso.
Buon volo soldati. Ops, buon anno cinefili.
(In collaborazione con Zero)