Rangga e Cinta di Riri Riza

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Rangga e Cinta inizia come un travolgente musical che si innesta nei bellissimi titoli di testa per poi svilupparsi in una coloratissima commedia meno banale di quanto possa apparire ad un primo sguardo. In una scuola secondaria superiore Cinta è l’idolo di tutti. Carismatica, attraente, intelligente, proveniente da una famiglia bene dell’establishment, punto di riferimento per le quattro amiche con le quali condivide proprio tutto, dai primi turbamenti, ai contest scolastici, dalle uscite nei club alle competizioni sportive, fino alle proiezioni del Jakarta Film Fest. Rangga è l’esatto opposto, un ragazzo chiuso, problematico, senza madre, figlio di un intellettuale critico nei confronti del governo. Rimane appartato anche quando vince il contest per la miglior poesia tra gli studenti della scuola. Lentamente, però, inizia una forte attrazione nei confronti di Cinta che vuole lasciare gradualmente la sua comfort zone per entrare in una quotidianità più complessa dove il reale non è così immediato e di facile lettura. Le amiche di Cinta si oppongono però a quella che potrebbe trasformarsi in un’unione sentimentale. Una di loro non accetta proprio che la ragazza preferisca Rangga a loro.

Riri Riza naviga all’interno delle convenzioni del film di genere, del coming of age e di alcuni falsi stereotipi per raccontarci di una società, quella indonesiana, molto dinamica, in continua evoluzione, dove gli steccati sociali sono meno rigidi di quanto possa apparire in un primo momento. Il film alterna momenti all’insegna di un musical pieno di colori lisergici ad altri più intimi, nell’evoluzione del difficile rapporto tra i due ragazzi. Rimane trascurabile, quindi, che alcuni passaggi narrativi, scontro/incontro, conflitto sociale, alto/basso, possano apparire scontati. Rangga e Cinta mantiene un ritmo molto alto per due ore senza mai stancare, restituendo la sensazione di un prodotto fresco, immediato, volutamente ingenuo, anche nelle interpretazioni dei suoi giovani attori. La conferma che il cinema indonesiano riesce ad essere ottimo cinema d’autore (Edwin, Hendra e molti altri) ma anche cinema di genere (commedia e soprattutto horror) in grado di essere apprezzato anche al di fuori dei confini nazionali.