Un ragazzo e una ragazza si amano, sono appassionati e lei rimane incinta. Entrambi vengono da due famiglie un po' disastrate e con problemi economici. La giovane donna continua a fare test su test di gravidanza prima di svelare al compagno il suo stato. Vista la mancanza di soldi i due decidono di girare un porno amatoriale. E la cosa si ferma lì.
Purtroppo però il film non è Zack and Miri Make a Porno (2008) di Kevin Smith, divertente commedia con attori appatowiani, che ha più di un momento esilarante. In Hermosa juventud, pellicola terribilmente seria, il problema si pone nel momento in cui, di fronte alla precarietà di entrambi, tutto quello che accade "non fa problema”. Come è possibile? Che senso ha realizzare un film cupo e grave per poi non approfondire nulla?
Certo, ci sono gli interni poveri, la madre di lui in stato catatonico, la ragazza costretta a rubare un mascara al supermercato perchè non può permettersi di comprarlo, il ragazzo che ha problemi di coscienza poiché teme di non essere un buon padre. Ovviamente nessuno ha un lavoro, nessuno può aiutarli. Eppure mai che un ambiente riesca a essere qualcosa più di una semplice tappezzeria, mai un episodio traumatico che abbia delle conseguenze, neppure l'arrivo del figlio stravolge realmente la percezione del mondo.
Tutto il film gira attorno alla gravidanza della ragazza eppure la nascita del bambino non cambia assolutamente nulla nella sua esistenza. Tanto un film come La chambre blueu pone l'evento principale – la scoperta traumatica del corpo come filtro della realtà – al centro della trama e da quello fa sì che si irradino tutte le altre esperienze vissute, anche tragicamente, attraverso i sensi, quanto nella pellicola di Rosales tutto è banalizzato, dalla messa in scena alle trovate di sceneggiatura: nulla che indichi che la crisi è quella spagnola.
Vero è che la crisi ormai è simile un po' ovunque, ma bisognerebbe sempre ricordare l'incipit di Anna Karenina: “Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”. Il che non significa fare film “regionali” - sta diventando francamente insostenibile il caso della Grecia, che da un po' di tempo produce film che sembrano fatti con lo stampino, dalle opere migliori, come quelle di Lanthimos, a quelle peggiori, Miss Violence (2013) di Avranas su tutti – ma cercare una via personale alla rappresentazione della crisi.
Hermosa juventud, invece, si pone purtroppo nella lista di quei film anonimi, in cui ogni litigata, ogni momento di confronto tra i protagonisti, non solo è telefonata, ma soprattutto è risolta in maniera scontata, priva di trovate o di guizzi, rendendo il film l'insipida copia di una copia di una copia di un film già visto e poco amato. Le buone intenzioni, per quanto ammirevoli, non sono sufficienti.
Se è vero che la crisi ha ridimensionato le ambizioni di tutti coloro che vivono questo tempo, è anche vero che la totale assenza di ambizioni in un'opera creativa, qualsiasi sia la sua natura, è la morte stessa dell'opera.