«Indagare la filmografia di Kate Winslet significa assistere alla crescita di una ragazza che, appena diciannovenne, entra nel mondo adulto di Hollywood, mostrandone cadute e ascese. Sullo schermo l'attrice fa un passo indietro, si cancella come un colpo di spugna, facendosi presta-corpo di riflessi speculari di caratteri, momenti, sentimenti fattisi espressioni quasi tangibili dell'universo femminile. Un giacimento aureo da cui raccogliere a piene mani identità e personalità mai stereotipate, ma brillantemente verosimili. Con Kate Winslet l'aura di diva si riduce al grado zero, spazzata via da un alito di vita che fa delle sue (anti)eroine giovani donne imperfette, fragili, e per questo vere, reali, convincenti».
Con questa precisa analisi, Elisa Torsiello introduce il suo approfondito e articolato studio su Kate Winslet e la sua arte. Prendendo in esame una carriera trentennale che dal 1994 (anno d'esordio con Creature del cielo di Peter Jackson) arriva a oggi (la biografia della reporter di guerra Lee Miller, uscita nel 2024), l'autrice di Little Water Song (il titolo si riferisce alla canzone cantata dalla stessa attrice in quel curioso musical che è Romance & Cigarettes, 2005, di John Turturro), studia, approfondisce e illustra la formidabile galleria di personaggi femminili che Winslet ha finora saputo dipingere e incarnare. Torsiello analizza i personaggi interpretati da Winslet non in ordine cronologico di uscita nelle sale, ma secondo categorie di personaggi e psicologie con determinate caratteristiche in comune. Una scelta sicuramente vincente, perché ha modo di rendere in maniera vivida oltre che documentata tutti i personaggi finora incarnati dall'attrice, permettendo a noi lettori/spettatori di fruirne come se stessimo attraversando le sale di un'immaginaria portrait gallery.
Abbiamo quindi le sezioni “Quando l'amore emancipa l'anima” (eroine, sognatrici, romantiche donne inglesi e non solo: Ragione e sentimento e Titanic); “Mad About You” (donne divise tra follia e immaginazione, Creature del cielo, Hamlet, Se mi lasci ti cancello, Revolutionary Road, La ruota delle meraviglie); “Il sonno delle relazioni genera dubbi mortali” (incontri di esistenze: Holy Smoke, The Reader); “La frattura sociale dell'anima” (cadute morali e fragilità sociali: Romance & Cigarettes, Carnage, The Dressmaker, Lee); “All'ombra delle grandi menti” (donne fra storia e immaginazione: Iris, Neverland, Le regole del caos); e un'attenta sezione, infine, dedicata ai più significativi lavori televisivi (Mildred Pierce e altri).
Artista completa, Kate Winslet, attentissima nella scelta dei suoi personaggi e oculata produttrice: è sua la produzione del biopic dedicato a Lee Miller. Come scrive Torsiello in merito, «Non aveva bisogno di apoteosi, o azioni stupefacenti, Lee Miller: in un mondo dove tanto la guerra, quanto l'arte, erano roba da uomini, con la potenza di uno scatto la donna ha definito la sua opera rivoluzionaria, il suo segno anarchico e ribelle. Uno scritto redatto con la luce, tutto di stampo non solo femminile, ma soprattutto umano. Come umano (e femminista) è anche l'operato di Kate Winslet in qualità di attrice, produttrice, donna».
Eccellente monografia, Little Water Song è arricchita da un'introduzione di Chiara Colizzi, fin dagli inizi doppiatrice di Kate Winslet, e un'attenta postfazione di Ilaria Feole, nonché da una bella copertina disegnata da Livio Squeo.
Eiga – Bakemono Lab
Little Water Song fa parte di Eiga, una collana edita da Bakemono Lab e curata da Emanuele Rauco che vanta un ricchissimo e interessantissimo catalogo. Ecco, a seguire, alcuni fra i titoli più recenti (ma ce ne sono moltissimi altri: per maggiori informazioni, www.bakemonolab.it/cinema/).
Emanuele Rauco
Bigger Boat
Il senso della meraviglia nei film di Steven Spielberg
(Bakemono Lab, Roma 2022, € 20,00)
Blinded by the Light
La meraviglia del senso nei film di Steven Spielberg
(Bakemono Lab, Roma 2022, € 20,00)
Un'autentica traversata, una crociera critica, storica, personale e perché no?, anche da sfegatato ammiratore, al timone di due barche/libri lungo le rotte dell'opera-oceano di Steven Spielberg, fra voli pindarici, luna park, meravigliose scoperte (Incontri ravvicinati, Indiana Jones, Jurassic Park) e incursioni in acque più oscure e profonde (Schindler's List, Lincoln, Il ponte delle spie).
Gabriella Giliberti
Love song for a vampire
Etologia del vampiro, da F.W. Murnau a Taika Waititi
(Bakemono Lab, Roma 2023, € 25,00)
Esseri affascinanti per quanto perturbanti, richiamo sinistro che viene lontano, i vampiri, come e più di altri mostri, ci prendono per la gola, imponendoci di respirare in un altro modo. Gabriella Giliberti ci accompagna in un'esplorazione del loro continuo e incessante evolversi e rinnovarsi, attraverso la loro rappresentazione letteraria e cinematografica.
AA.VV.
Moondance
Tim Burton, un alieno a Hollywood
(Bakemono Lab, Roma 2023, € 20,00)
Corpi mostruosi e corpi angelici, eroi disfunzionali e antieroi fantastici, sinistre toponomastiche e trionfi dal sottosuolo, outsider animali e amori tra forbici, occhi giganti e cime tempestose; in più, una mappa etno-geografica. Un suggestivo excursus a più voci nell'universo poetico e macabro, innocente e sovversivo di Tim Burton.
Emanuele Rauco
Time is on my side
Il tempo e la follia nei film di Takeshi Kitano
(Bakemono Lab, Roma 2024, € 18,00)
«Quando giro, parto dalla conclusione». Originalissimo approccio all'opera di “Beat” Takeshi, il libro di Rauco parte dagli ultimi film per risalire cronologicamente alle opere del suo debutto, riflettendo il rapporto più che disinvolto che lo stesso regista ha sempre intrattenuto nei confronti del tempo. Un efficacissimo modo per comprendere e studiare il dolente umanesimo del regista
Stefano Bessoni
Greenaway
Morte e decomposizione del cinema
(Bakemono Lab, Roma 2024, € 26,00)
«Un quaderno di appunti, riflessioni e illustrazioni su Peter Greenaway, colui che mi ha fatto capire che un film altro non è che un contenitore illimitato, nel quale rinchiudere concetti, teorie e ossessioni. […] Il suo cinema complesso, enciclopedico e artificioso, è un gioco creativo infinito che strizza l’occhio a Lewis Carroll, Jorge Luis Borges e Italo Calvino, un territorio fiabesco, spesso crudele, sconcertante, nel quale smarrirsi per esplorare le sfaccettature più inattese dell’animo umano, dell’intelletto e del corpo» (l’Autore).
Giampiero Frasca (a cura di)
Schermi del Novecento
La storia del XX secolo vista attraverso il cinema
(Lindau, Torino 2025, € 22,00)
«Il cinema non è una prova di ciò che è successo, ma il film, oltre a essere un mezzo di più rapida percezione, può permettere di ricavare informazioni preziose come corollario di altre fonti e permettere di capirne l’impatto su un determinato periodo storico e sociale, caratteristico del momento in cui il film è stato prodotto». (dall’introduzione di Giampiero Frasca)
Non nasconderemo l'interesse, la soddisfazione e il gusto che abbiamo provato nella lettura di Cinema dell'assurdo – I film di Martin McDonagh di Francesco Cianciarelli, ultima uscita della preziosissima collana “Bietti Fotogrammi” e prima monografia pubblicata in Italia sull'opera cinematografica del drammaturgo e regista angloirlandese. Benché possa apparire sintetico, il volume si segnala per la sua completezza, avendo il pregio di essere strutturato in maniera intelligente (la prima parte descrive per sommi ma precisi capi la poetica del regista seguendo tematiche e aspetti ricorrenti; la seconda è dedicata all'analisi dei film uno per uno, dall'esordio con il corto Six Shooters a Gli spiriti dell'isola, ultimo suo lungometraggio finora uscito) e di saper cogliere ciò che principalmente accomuna i film di McDonagh, ovvero un certo gusto per l'assurdo.
La poetica di McDonagh, dunque. Cianciarelli individua quattro punti cardine: umorismo (che spesso sconfina nel grottesco); violenza (tra freddezza e iperbole); genere («Io cammino sulla linea di confine fra commedia e crudeltà, perché credo che una illumini l'altra», dice McDonagh); narrazione (secondo il rigoroso principio che «la messa in scena non prende mai il sopravvento sulla trama ma la favorisce»). Come spiega l'Autore, «McDonagh costruisce i suoi film su una sapiente manipolazione della loro fruizione da parte dello spettatore: portando quest'ultimo a nutrire una serie di aspettative che vengono poi disattese, generando piccoli shock cognitivi e un senso di assurdità che minaccia la sospensione dell'incredulità narrativa. Tuttavia, quello perseguito non è un vero e proprio straniamento brechtiano, perché la risata provocata riassorbe tutti i piccoli strappi all'interno di un contesto caratterizzato dall'immersione nel mondo diegetico».
Una poetica che trova conferma nell'analisi film per film dell'opera di McDonagh. Fra surreali sconosciuti in treno (Six Shooters), gangster spietati, tormentati e casinisti (In Bruges), grotteschi individui e i loro alter ego letterari (7 piscopatici), madri in cerca di giustizia che diventano angeli della devastazione (Tre manifesti a Ebbing, Missouri), testardi isolani irlandesi (Gli spiriti dell'isola), McDonagh ha finora saputo dare la sua personale interpretazione del concetto “una risata all'ombra del patibolo” di grahamgreeniana memoria. E Cinema dell'assurdo – I film di Martin McDonagh ha saputo descrivercela esaurientemente.