Per ricordare il grande Ennio Morricone, scomparso il 6 luglio 2020, ripresentiamo l'articolo che pubblicammo nel 2016, in occasione della cerimonia degli Oscar che gli avrebbe regalato la sua seconda statuetta, la prima per le musiche originali di un film, The Hateful Eight, dopo quella per la carriera del 2007.
Per un pugno di dollari di Sergio Leone (1965)
Le prime musiche per Leone (firmate con lo pseudonimo Dan Savio), il primo premio (Nastro d'argento), un modello di comporre musica per il cinema che farà scuola, che nel corso del tempo sarà imitato, citato, rifatto, deriso, mitizzato, svilito, trasformato in icona pop ingombrante ed estenuante. Ma la grandezza è ancora lì, difficile negarlo.
C'era una volta in America di Sergio Leone (1984)
L'ultimo film di Leone, e ancora una volta una musica che non si può dimenticare. Ok, forse non se può più di quel flauto dalla ritmica spezzata e dei ralenti di Leone. E forse non se ne può più nemmeno del film. Ma preso nel suo insieme - la musica di Morricone, i ralenti di Leone, la malinconia impareggiabile del film - tutto quanto fa ancora un certo effetto...
Giù la testa di Sergio Leone (1971)
Forse la cosa più bella scritta per Leone, e forse uno di quei casi in cui la musica di un film è più famosa del film stesso. Alzi la mano chi non ha mai sentito Sean Sean o non l'ha mai fischiettata.
I giorni del cielo di Terence Malick (1979)
La prima nomination agli Oscar, la prima collaborazione con Malick (la seconda potrebbe essere per l'imminente, così pare, documentario Voyage of Time) e certamente una delle musiche migliori scritte da Morricone.
Novecento di Bernardo Bertolucci (1976)
La retorica, il tono patetico e malinconico, il senso del tempo e della memoria di un Paese, di una storia, di un popolo: Romanzo, il pezzo d'apertura delle musiche per Novecento, racchiude il meglio (l'inimitabile, l'inconfondibile) delle musiche di Morricone, e fa percepire anche il peggio. Ma ogni ascolto è come un brivido.
Gli intoccabili di Brian De Palma (1987)
Terza nomination, gran classicone di De Palma e musiche all'altezza del tono poderoso e spettacolare del film. Come per The Hateful Eight, una di quelle situazioni (non così scontate) in cui due grandi artisti si mettono insieme e, sempre insieme, fanno le cose giuste nel modo giusto.
Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo (1971)
Altro caposaldo della carriera di Morricone, magari non le sue musiche più belle, ma siamo alle solite: chi non ha mai sentito La ballata di Sacco e Vanzetti, soprattutto nella versione eseguita da Joan Baez?
Il fiore delle mille e una notte di Pier Paolo Pasolini (1974)
Per Pasolini Morricone ha scritto le musiche di Uccellacci e uccellini, La terra vista dalla luna, Teorema, I racconti di Canterbury, Il fiore delle mille e una notte e Le 120 giornate di Sodoma: abbiamo scelto quelle del fiore, le più fantasiose e dolci.
Bugsy di Barry Levinson (1991)
Eccola qui, se non la parte peggiore, quanto meno quella manierata della musica di Morricone (anche se non paragonabile alle colate di note per i film di Tornatore). Per Bugsy arrivò comunque la quarta nomination.
Mission di Roland Joffe (1986)
Seconda nomination, e seconda delusione, per questa colonna sonora epica e magniloquente. Fino a qualche anno fa il film erano sinonimo di cinema impegnato e storico. Ora probabilmente resiste solamente in qualche scuola media, ma le musiche, belle e un po' eccessive, sono rimaste nell'immaginario, o nell'orecchio, collettivo.
Metti, una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi (1970)
Una meraviglia anni '70, tutta leggerezza, sussurri, swing e crescendo. Per Morricone fu il secondo Nastro d'argento.
La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (1966)
Altro grande pezzo, una marcia militare ritmata e travolgente. Anche qui, alzi la mano chi non ha mai sentito questo pezzo. E se per caso non lo conosce, subito via a recuperarlo.
The Hateful Eight di Quantin Tarantino (2015)
E chi l'avrebbe detto che a 88 anni Morricone avrebbe tirato fuori uno score da Oscar. Qualcuno ha scritto che le musiche sono belle ma mal utilizzate da Tarantino. Sarà. Ma l'Overture (che su YouTube si può ascoltare in loop per quasi tre ore) dà al film un magnifico, fascinosissimo tono western minaccioso e tragico.